Ast, azienda annuncia aumento produzione, per rsu ancora problemi sicurezza

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Ast lavoratori ingressoLunedì e martedì scorsi le rsu si sono incontrate con la direzione aziendale dell’Ast. Quest’ultima ha annunciato un aumento della produzione e della turnistica, da 10 a 15 turni settimanali, in uno dei laminatoi del settore Pix 1. Per i rappresentanti dei lavoratori “il numero del personale che l’azienda intende trasferire è insufficiente a garantire un corretto svolgimento delle attività lavorative. Non prevedendo assunzioni si andrà inevitabilmente a sguarnire altre aree dello stabilimento già in crisi di organici, abbassando ulteriormente i livelli di sicurezza”.

L’Ast ha annunciato che per il mese di maggio i volumi si attesteranno sulle 85 mila tonnellate nel reparto acciaieria (oltre a due mila tonnellate di fucinati), generando cinque turni di fermata, mentre nel laminatoio a caldo gli impianti lavoreranno a pieno regime, lavorando 82 mila tonnellate di prodotto. Per quanto riguarda l’area a freddo, la stessa azienda ha comunicato la lavorazione di 45 mila tonnellate di laminati a freddo e 18 mila di nastro a caldo, determinando anche in questo caso la saturazione impiantistica. Nel centro di finitura sono infine previste 20 mila tonnellate di Laf e 1.700 di Nac.

 

Spiegano le rsu che nel corso dell’incontro “abbiamo sollevato molteplici problemi di sicurezza, turnistica, qualità e manutenzione, inerenti alla nuova organizzazione del lavoro che per noi non consente una corretta tutela dei lavoratori, degli impianti stessi e che rischia di compromettere il raggiungimento degli obbiettivi prefissati. Nonostante alcuni impegni definiti con tempi e modalità certe, da parte dell’azienda in materia di ambiente e sicurezza, solo in seguito alla prescrizione dell’Usl, resta per noi complessivamente insufficiente l’impegno rispetto alle tante altre questioni da noi poste, che nonostante la volontà espressa non chiariscono rapide condizioni di risoluzione, considerando che alcune azioni previste non rientrano negli investimenti stabiliti nell’accordo del 3 Dicembre, ma sono normali interventi manutentivi”.

Per il reparto Titania, rispetto a quanto sottoscritto nell’accordo del 3 dicembre scorso al ministero dello Sviluppo economico, le rsu sottolineano inoltre “l’ennesima inadempienza aziendale, riferita questa volta al mancato rilancio di tale prodotto, in quanto risulta azzerata la produzione di tubi e coils. E’ inaccettabile che una eccellenza produttiva come quella del titanio venga abbandonata”.

Infine “i delegati ribadiscono la totale contrarietà al piano di riorganizzazione aziendale, che tiene conto, come dimostrano queste ultime operazioni, del recupero secco dei costi a discapito delle condizioni di lavoro dei lavoratori stessi”.

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