Ast, Camusso: ”Sosterremo iniziative lavoratori”, Crescimbeni e M5S: ”Azienda va commissariata”

Questa mattina Susanna Camusso, leader della Cgil, ha risposto ai giornalisti che chiedevano se avrebbe sostenuto un’eventuale occupazione dell’Ast, ipotizzata l’altro ieri dal leader di Fiom Maurizio Landini. Camusso ha detto: “Ci auguriamo che il Governo che finora ha fatto da spettatore intervenga. I lavoratori hanno programmato delle iniziative, le sosterremo”. Ha poi aggiunto: “Siamo impegnati in una complicatissima vertenza, ci batteremo contro il piano di ridimensionamento annunciato dalla multinazionale”.

CRESCIMBENI Dura la presa di posizione del consigliere comunale d’opposizione di Terni, Paolo Crescimbeni, che sostiene che l’Ast vada commissariata. Scrive in una nota l’ex candidato sindaco: “L’ora delle chiacchiere e delle prese in giro è ormai terminata. Tk getta la maschera e chiude ogni trattativa seria ed ogni speranza di voler rilanciare il sito ternano, parte fondamentale della siderurgia italiana ed europea. Terni non si arrende ad una operazione cinica e spregiudicata che avrebbe avuto tante possibilità di soluzione. E con Terni non si arrenda l’Italia”.

Prosegue la nota: “I lavoratori hanno fatto il proprio dovere, le istituzioni locali poco ed in ritardo, il Governo in modo marginale e con scarso convincimento, l’Europa ha remato contro. A Terni non si può più morire di tumore, di disoccupazione e, tra poco, di fame perché qualcuno fa una operazione finanziaria, qualcuno se ne accorge in ritardo dopo aver sempre plaudito, qualcuno mostra ora di intervenire ma in modo maldestro e del tutto scoordinato; Di Girolamo, Catiuscia Marini, Polli (Polli chi?) dove eravate quando Tk comprava, vendeva, ricomprava e giocava a monopoli con la nostra vita!?”.

Per Crescimbeni “Ast va subito commissariata, i livelli occupazionali congelati, il risanamento ambientale deve avere i fondi europei, la produzione non si deve fermare. Terni e Taranto pacchetto unico, il pezzo forte della siderurgia italiana ed europea sul libero mercato, non quello truccato da ThyssenKrupp!”.

D’altro canto il commissariamento di Ast non è un’ipotesi nuova: la sostiene da tempo Italia Nostra Terni secondo cui ci sono tutte le condizioni per mettere in atto quanto fatto con l’Ilva di Taranto. In questo caso, con il commissariamento di Ast, sarebbe Thyssenkrupp a dover sostenere i costi per la bonifica ambientale.

M5S Ed è proprio la tesi di Italia Nostra Terni che viene sposata in pieno dal Movimento 5 Stelle. Intervengono con un comunicato congiunto il gruppo consiliare di Terni, il senatore Stefano Lucidi, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, i deputati Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella sostenendo che ogni deve essere percorsa ogni strada per salvare i posti di lavoro, a cominciare da quella del commissariamento per disastro ambientale.

Questa la nota degli esponenti del Movimento 5 Stelle: “Mentre Renzi è impegnato nella cancellazione dell’art.18, per dare libertà di licenziare, a Terni si gettano in mezzo a una strada 537 famiglie. Il compito di chi governa questo Paese deve essere quello di impedire lo smantellamento di un sito industriale strategico, non solo per Terni e per l’Umbria ma per l’intero Paese. Non può essere la Germania a celebrare il funerale della siderurgia italiana.

L’azienda tramite l’ad Morselli sta violando alcuni principi costituzionali alla quale ogni azienda ha il dovere di attenersi. Non è minimamente pensabile che uno Stato possa accettare azioni incompatibili con il dettato costituzionale. ‘L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali’. Questo dice l’art.41 della Costituzione Italiana. L’articolo successivo il 42 afferma invece che ‘La proprietà privata può essere, nei casi previsti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale’.

La nostra priorità è salvare l’occupazione e rilanciare una nuova era per le acciaierie di Terni. Ecco perché la strada tracciata dal commissariamento per disastro ambientale va vista come un’opportunità. Nulla va lasciato intentato. I vertici dell’azienda vanno richiamati alle loro responsabilità: non si possono fare sconti a chi con un atteggiamento di indifferenza e soprattutto arroganza sta minando l’equilibrio economico, occupazionale e socio-sanitario di un’intera comunità, danneggiando interessi primari dell’Italia.

Ecco perchè il M5S chiede il Commissarimento dell’Azienda Ast-Tk e la rimozione immediata dell’attuale ad Morselli.

All’inizio del 2014 l’Arpa Umbria, in conclusione di una visita ispettiva all’Ast, ha accertato la violazione di 15 prescrizioni nell’adempimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Conseguentemente, nel luglio del corrente anno, sempre Arpa, ha comunicato di essersi fatta promotrice di alcune segnalazioni per notizia di reato alla Procura della Repubblica di Terni, ipotizzando uno o più crimini e denunciando irregolarità riscontrate nell’esercizio della sua funzione ispettiva.

Il diffuso stato di contaminazione all’interno del SIN, culminato con la recente diffusione dei dati del Ministero della Sanità sulla presenza di diossine e policlorobifenili nelle uova e nel latte, era già da anni ipotizzabile attraverso la lettura di altri report dell’Arpa e dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, a partire dagli altissimi tenori di metalli pesanti rinvenuti in tutte le matrici ambientali. La situazione della discarica è infine giunta alle cronache nazionali mentre lo stato di inquinamento delle locali falde acquifere da cromo esavalente è stato dichiarato ‘solo la punta di un iceberg’.

Siamo stanchi di vedere un’intera comunità letteralmente presa a pesci in faccia dagli sgherri delle multinazionali: ci sono tutti i presupposti per togliere temporaneamente l’acciaieria dalle mani di Thyssen, mantenere l’occupazione, generarne di nuova attraverso operazioni di rilancio deciso e sostenibile, per poi rimettere il sito integrato sul mercato a criticità superate, come si annuncia quotidianamente altrove. L’impegno dello Stato su Terni non può non essere altrettanto forte e concreto”.

VERINI In una nota il deputato del Pd Walter Verini chiede al Governo di intensificare il proprio impegno. Scrive: “In un momento drammatico come quello che la città di Terni sta vivendo, occorre rafforzare tutte le iniziative per far sentire ai lavoratori e alla città la solidarietà e la vicinanza delle istituzioni, delle forze sociali, della politica. La battaglia per il futuro delle Acciaierie riguarda innanzitutto i lavoratori e le loro famiglie e la comunità ternana, ma non è un fatto locale. L’impegno già forte del Governo e del Presidente del Consiglio, della Regione, delle istituzioni e di tutti i parlamentari dovrà ancora intensificarsi perché il dialogo interrotto non si spezzi, ma, anzi, riprenda, a partire dalla proposta che lo stesso Governo aveva presentato l’altro ieri alle parti”.

“Colpire al cuore le Acciaierie – prosegue Verini – sarebbe un colpo mortale per Terni, per l’Umbria, per il Paese. Il polo produttivo ternano è uno dei punti di eccellenza del sistema Italia: per questo ogni strumento utile a garantire l’assetto produttivo e occupazionale, attraverso un serio piano industriale e una seria trattativa per la razionalizzazione produttiva va esercitato, con il convolgimento attivo della stessa Commissione Europea e facendo sentire in tutte le sedi continentali quanto rilevante sia per il nostro Paese questa battaglia, che, con le armi della mobilitazione democratica rappresenta davvero un impegno di tutti”.

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