Ast, dopo vendita Vdm sindacati chiedono incontro urgente al ministero

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Ast (2)Torna a salire la preoccupazione per il destino dell’Ast. A riaccendere le paure è la recente vendita, da parte di ThyssenKrupp, della società specializzata nelle leghe speciali Vdm che con Ast ha un importante accordo commerciale. Vdm, ceduta a Lindsay Golberg (un fondo americano), condivide inoltre con le acciaierie di Terni la stessa recente travagliata storia: ceduta ad Outokumpu e poi riacquistata dalla multinazionale tedesca. Oggi i sindacati ternani hanno ufficialmente chiesto al ministero per lo Sviluppo economico un incontro urgente. La richiesta, concordata con le strutture sindacali nazionali, ha assunto “carattere di urgenza a fronte di quanto determinatosi negli ultimi giorni che dal nostro punto di vista, non è in linea rispetto a quanto concordato nell’accordo”.

L’incontro, dicono i sindacati, è ancora più necessario “in considerazione della ferma volontà, da parte del management di Ast, di non voler ripristinare le corrette relazioni sindacali. Ciò è dimostrabile dall’improvviso sottrarsi, in sede locale, al confronto sulle tematiche dell’accordo stesso”. E’ da febbraio, infatti, che le segreterie provinciali non hanno più un confronto con l’amministratore delegato dell’acciaieria Lucia Morselli.

Nella nota che nei giorni scorsi aveva annunciato la vendita di Vdm, ThyssenKrupp aveva evidenziato di aver sempre sottolineato di non avere intenzione di mantenere le due società del gruppo nel medio-lungo periodo. Insomma, Tk ribadisce che, più o meno a breve, sarà ceduta anche Ast. E questa volta il rischio che finisca nelle mani di un fondo speculativo sembra più concreto.

Fim Cisl intanto esprime preoccupazione anche sui risvolti immediati che la vendita di Vdm potrebbe avere per l’acciaieria di Terni, in particolare sul fronte del titanio e ritiene che il sito ternano “debba attrezzarsi il più velocemente possibile per non perdere questo business sicuramente di nicchia ma dall’elevato valore aggiunto”.

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