Ast, ecco la proposta di Thyssenkrupp: mobilità per 290 lavoratori, 80 mila euro a chi aderisce

A tre giorni dall’incontro decisivo al Mise trapelano alcuni importanti dettagli della proposta di Thyssenkrupp per il piano industriale di Ast. Per quanto riguarda i licenziamenti (inizialmente ne erano previsti 550), è proposta la procedura di mobilità per un massimo di 290 dipendenti. Ad ogni lavoratore che, entro il 28 dicembre 2014, dovesse decidere di accettare la messa in mobilità, verrebbe riconosciuto un incentivo all’esodo pari a 80.000 euro; ove l’adesione alla messa in mobilità avvenisse dal 29 dicembre in poi, verrebbe riconosciuto un incentivo all’esodo pari a 50.000 euro. Inoltre, contestualmente con l’apertura della procedura di mobilità sarebbe concessa la cassa integrazione in deroga per un periodo di un anno e successivamente confermata per il periodo di un ulteriore anno fino al 30 settembre 2016.

L’intenzione della multinazionale tedesca è di confermare la procedura di mobilità aperta nel novembre 2013. Qualora, in seguito ad una verifica da effettuare entro il 30 giugno 2016, dovessero risultare ancora esuberi rispetto al massimo di 290 lavoratori, l’azienda farebbe ricorso ad una nuova procedura di mobilità per un numero di lavoratori tale da raggiungere, al massimo, 290.

Per quanto riguarda la contrattazione integrativa, viene sostanzialmente svuotata. I contratti aziendali stipulati in data 20 luglio 2005 da Acciai Speciali Terni, Tubificio di Terni e da Società delle Fucine ed in data 21 maggio 2008 da Aspasiel, continuerebbero ad essere applicati fino al 30 settembre 2018. Ma con alcune modifiche. Verrebbero confermati i premi di redditività (Pra) e di produttività (Pps) così come definiti nell’accordo aziendale del 20 luglio 2005. Tali premi, da cui verrebbe abolita la quota fissa garantita del Pra anche nel caso di mancato raggiungimento del risultato, verrebbero erogati su base annuale e rimarrebbero sospesi per i prossimi tre anni e quindi fino al 30 settembre 2017.

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