Ast, Fim: ”Vogliono smontare impianti di Terni e portarli in Germania” e aggiunge: ”Ue assurda”

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Dopo la notizia della volontà di Outokumpu di vendere l’Ast (qui l’articolo), ora arriva un pericolo se possibile maggiore: alcuni impianti di viale Brin potrebbero essere trasferiti in Germania. Per le acciaierie di Terni è quindi allarme rosso e a lanciarlo è il segretario nazionale di Fim-Cisl, Marco Bentivogli: “Ci giungono notizie preoccupanti secondo cui c’ è l’intenzione di smontare gli impianti italiani e trasferirli in Germania a partire dalla Società Tubificio e BA2 di Terni. Dichiariamo sin d’ora che impediremo che i lavoratori anche a Terni paghino la disattenzione del Governo sui temi industriali”.

Bentivogli commenta anche le intenzioni dell’antitrust europeo di bocciare la fusione di Outokumpu con Inoxum (Ast inclusa): “Ribadiamo l’assurdità della verifica di eventuali posizioni dominanti a livello europeo quando i gruppi asiatici ce l’hanno ormai a livello globale, spesso fagocitando proprio le aziende europee. Dall’altro lato ribadiamo che se questo buon senso non dovesse prevalere i siti italiani dovranno trovare un nuovo acquirente di natura industriale per essere ceduti nella loro totale integrità”.

Secondo Bentivogli “il Governo italiano ha lasciato che quello tedesco agisse in modo indisturbato con i finlandesi e con la Commissione Europea, causando il ribaltamento di un piano industriale che prevedeva la concentrazione delle produzioni in Finlandia e Italia. Bisogna ripristinare – aggiunge – le condizioni che ci sono state illustrate all’indomani della fusione. Non accetteremo nessun trasferimento degli impianti di Terni in Germania”.

Anche la Fim-Cisl di Terni parla del “tentativo di voler trasferire l’impianto denominato BA2, quello che a Terni dà maggior valore aggiunto al prodotto freddo dell’inox. Indiscrezioni – sostiene il sindacato ternano – danno in vendita la Società Tubificio, leader europeo nel settore tubo per auto e che rappresenta una essenziale verticalizzazione del prodotto ferritico in tubi realizzato a Terni. Se le indiscrezioni dovessero trovare conferma – continua il sindacato – la vendita del sito di Terni non avrebbe alcun senso, non trovando competitor in grado, con gli eventuali asset rimasti, di divenire il quarto competitore nel mercato inox europeo”.

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