Ast, futuro sempre più incerto, Outokumpu: ”Ricevute offerte inaccettabili”

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ast terni acciaierieIl futuro delle acciaierie di Terni appare sempre più incerto. Il ceo di Outokumpu, Mika Seitovirta, ha affermato: “Le offerte che abbiamo ricevuto finora non sono accettabili: stiamo lavorando con la Commissione Ue per una soluzione che rispetti sia gli interessi di Outokumpu sia le richieste dell’Antitrust di Bruxelles”. Il manager della multinazionale finlandese ha rilasciato questa dichiarazione nel corso di un evento a Londra ed è stata riportata in un comunicato della stessa azienda (qui il comunicato in inglese).

Evidentemente troppo basse le offerte economiche presentate dalla cordata guidata da Aperam (con Marcegaglia e Arvedi) e dal fondo di investimento statunitense Apollo. Inaccettabile anche l’offerta non vincolante presentata dal gruppo cinese Tsingshan. L’incertezza è a questo punto ai massimi livelli e le bocche rimarranno cucite almeno fino alla presentazione dei dati aziendali di Outokumpu del secondo trimestre. Nel comunicato, la multinazionale ricorda infatti che il termine ultimo per finalizzare la cessione del sito umbro, inizialmente previsto per inizio maggio, è stato esteso e precisa di aver concordato con Bruxelles e con “le parti coinvolte nel processo di non rendere noto alcun dettaglio del percorso”.

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  • dogo

    L’avevo già scritto in passato, e a fronte di questa notizia lo ribadisco:che ,la sorte di AST è segnata da molteplici fattori tra cui :

    a) Costo dell’energia+30% rispetto agli altri Paesi di Europa

    b) Le infrastrutture per i trasporti che penalizzano il costo del prodotto

    c) Il costo del lavoro altissimo non confrontabile con i competitors mondiali,dovute al carico fiscale al top nel mondo dei Paesi industriali ed emergenti

    d)L’alta conflittualità interna alla fabbrica dovuta alla sindacalizzazione mostruosa delle maestranze

    e) il peso insostenibile economicamente delle consociate ( SDF , Tubificio, Aspasiel

    f) L’eccesso di produzione mondiale dell’inox che non trova mercato che la riceva in maniera remunerativa per i costi

    Considerando tutto esposto sopra , solo uno sciocco potrebbe ancora sostenere che terranno in vita l’AST