Ast, istituzioni umbre e sindacati tracciano road map in quattro punti. ”Governo convochi Tavolo”

Oggi rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, dei sindacati ed i parlamentari eletti in Umbria si sono riuniti in un Tavolo istituzionale per fare il punto sulle acciaierie di Terni, sulle trattative di vendita e sul futuro. Al termine è stata tracciata una road map articolata in quattro punti. E’ stato inoltre posto l’accento sulla necessità di chiedere l’intervento del Governo. Infine, e sembra la vera novità, le istituzioni umbre hanno deciso di approfondire e studiare misure anche per tutte le altre crisi industriali che riguardano Terni: quindi non solo quella delle acciaierie, ma anche della chimica e di tutte le altre.

In apertura la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha lanciato un appello per “la costruzione di un gioco di squadra e di un percorso di condivisione politica per garantire, in questa fase stringente e complessa, l’integrità del sito di Terni in tutte le sue articolazioni, proprietarie e produttive, proprio per l’importanza che la vicenda Ast ha non solo per Terni e per l’Umbria, ma per le politiche industriali del nostro Paese”. Marini ha ribadito più volte la necessità di “serrare le fila su posizioni strategiche unitarie che, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo, permettano di assumere tutte le iniziative necessarie a difesa dell’integrità del sito sia nei confronti del Governo italiano che della stessa Commissione europea” perché, ha sottolineato, “qui è in gioco il futuro dell’Umbria”.

I quattro punti della road map. Tenendo conto dei vari interventi effettuati dai rappresentati, a conclusione dell’incontro la presidente Marini ha riassunto l’agenda delle iniziative da adottare immediatamente:

1) Conoscere i dettagli dell’offerta di acquisto. Attualmente c’è un’unica proposta industriale presentata dalla Commissione europea, quella di Aperam, Arvedi, Marcegaglia. Di questa proposta le istituzioni umbre vogliono conoscere il piano industriale. La Comunità europea è infatti chiamata ad approvare sia l’acquirente che i punti dell’accordo ed è fondamentale per l’Umbria, per le sue istituzioni regionali e locali e per i lavoratori avere la certezza, prima ancora che si concluda il procedimento, che chi acquista mantenga l’unitarietà del sito di Terni, ne preservi la sua forza industriale e continuità produttiva per garantire sviluppo, efficienza economica e capacità occupazionali.

2) Chiedere intervento del Governo. Si chiederà inoltre al Governo italiano di richiamare l’attenzione della Commissione europea affinché Outokumpu, nelle more della chiusura della eventuale procedura di vendita, preservi la piena efficienza economica e produttiva e la competitività commerciale del sito di Terni. “C’è invece l’impressione – ha sottolineato Marini – che su questo fronte si disattenda quanto previsto dalle linee guida della stessa Commissione europea, con il rischio di una perdita consistente di fette di mercato”.

3) Conoscere il monitoraggio dell’Ast. C’è necessità di avere piena informazione sull’attività svolta dal Monitoring Trustee, che ha specifici compiti di controllo in materia di efficienza economica ed industriale del sito, in relazione ai Report che questo è chiamato a redigere relativamente alla procedura di disinvestimento da inviare alla Commissione Europea.

4) Definire tempi certi e brevi. Infine istituzioni e sindacati hanno convenuto che i tempi legati alla procedura rappresentano un elemento “stringente e preziosissimo” per la salvezza del sito. Per questo sono da considerarsi perentori, sia per l’esame dell’offerta e l’eventuale conclusione dell’accordo che per la sostituzione di Outokumpu, come prevede la normativa europea. Dopo questa fase dovrà essere direttamente la Commissione a sostituirsi nella conclusione della procedura di cessione.

Governo convochi Tavolo. Intanto la Regione Umbria chiederà al Governo l’immediata riconvocazione del Tavolo nazionale su Ast. Da parte loro i parlamentari eletti in Umbria e presenti all’incontro (Sereni, Cardinali, Giulietti, Verini, Galgano, Lanzillotta, Lucidi, Rossi, Gotor e Ginetti, quelli assenti hanno inviato la loro giustificazione) hanno assicurato il loro impegno a seguire la situazione e ad assumere in sede parlamentare, in maniera unitaria, tutte le iniziative per la migliore conclusione della cessione.

Crisi industriali Terni. La vera novità emersa dal Tavolo sembra essere una nuova attenzione posta a tutte le crisi industriali in atto nel territorio ternano. Su questo fronte la Presidente Marini e la Giunta regionale hanno deciso di avviare un’analisi approfondita sugli aspetti di crisi dell’industria di Terni e del suo territorio, dalla chimica, alla siderurgia, per individuare anche, nell’ambito del documento sul “Quadro strategico regionale 2014-2020”, misure e strumentazioni adeguate a sostenerne il rilancio e la competitività.

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