Ast, ministro Guidi: ”Vertenza conclusa brillantemente”, Fiom Terni: ”No, serve tavolo”

Ieri intervenendo a Made in Steel, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha affermato che la vertenza Ast è stata “brillantemente conclusa senza licenziamenti” ed ha parlato di “una ripartenza che sta dando risultati in tempi più rapidi di quanto previsto determinando la conferma degli investimenti da parte di Thyssenkrupp”. Parole che hanno suscitato la reazione dei sindacati che da settimane chiedevano un tavolo al Mise per la verifica dell’attuazione dell’accordo del 3 dicembre.

In particolare ad intervenire oggi è Fiom Terni che scrive: “Apprendiamo con stupore, tramite dichiarazioni del Ministro allo Sviluppo Economico a mezzo di agenzie stampa, le ragioni per le quali ad oggi non è stato convocato l’incontro di verifica al Ministero stesso, come richiesto dalle organizzazioni sindacali, in merito alla vicenda Ast. Alla base della non convocazione ci sembra di percepire un giudizio, da parte ministeriale, positivo rispetto all’andamento economico, produttivo ed occupazionale all’interno del Sito siderurgico e una sostanziale soddisfazione rispetto all’applicazione degli impegni presi il 3 dicembre 2015 al Mise. Riteniamo, al contrario, indispensabile la verifica Ministeriale non solo perché prevista dall’accordo stesso, ma soprattutto perché registriamo criticità, più volte pubblicamente evidenziate, sullo stato di applicazione dell’accordo e sul raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti”.

“Come Fiom Cgil di Terni – prosegue la nota – pensiamo che sia utile ed indispensabile riunire i soggetti firmatari dell’accordo ed ascoltare tutti i punti di vista, non solo quello aziendale, al fine di affrontare le problematiche esistenti e garantire il consolidamento, il rilancio e lo sviluppo delle produzioni Ternane. Rimaniamo stupiti di come si “liquidi”, a livello governativo, velocemente la vicenda Ast, sintomo di una scarsa conoscenza dei problemi e dell’approssimazione politica con la quale si affrontano i temi industriali in questo paese”.

Infine conclude la nota: “Come Fiom Cgil di Terni ci permettiamo di sottolineare che, alle porte di un voto politico regionale, non è questo il metodo per arginare il fenomeno dell’anti-politica, ormai dilagante nel paese, né tantomeno per riconquistare la fiducia dei cittadini e dei lavoratori. Ci teniamo a precisare infine che i silenzi di alcuni e le adesioni di altri, alle unilaterali dichiarazioni aziendali, non modificheranno le radicate opinioni presenti tra i lavoratori, conseguenza di quanto loro stessi quotidianamente vivono”.

AIRAUDO Ieri mattina il parlamentare di Sel, Giorgio Airaudo, ha visitato l’Ast ed oggi in un comunicato spiega: “E’ emersauna forte preoccupazione sia per le condizioni lavorative all’interno della fabbrica, sia per la  grande incertezza sul futuro produttivo ed occupazionale del sito ternano. L’Azienda si rifiuta non solo di parlare dell’organizzazione del lavoro e delle difficoltà sugli impianti ma anche di verificare i progressi rispetto all’accordo che si è firmato a dicembre. Gravi sono anche le difficoltà nel settore degli approvigionamenti e nella rete commerciale. La carenza di personale, dovute a scelte precise dell’Azienda, sta inoltre procurando grande sofferenza in quasi tutti i reparti ed è sempre più forte l’allarme per le condizioni di sicurezza dei lavoratori. Fortissima l’incertezza sul futuro e sull’impegno di  Tyssen circa le acciaierie di Terni. Non si comprende l’assoluta indisponibilità della dirigenza di verificare l’accordo siglato a dicembre e di un qualsiasi serio confronto con le organizzazioni dei lavoratori”.

Per questo Giorgio Airaudo e il gruppo di Sel “hanno concordato di presentare, sentiti i sindacati,  al piu presto un interrogazione urgente al Ministro Guidi per chiedere la convocazione del tavolo di verifica previsto dall’accordo di dicembre e di cui ad oggi si sono perse le traccie. Nè l’azienda nè il Ministro possono far finta di  niente, considerando che in gioco c’è un sito manifatturiero strategico per il nostro Paese, oltre che perno fondamentale dell’economia umbra”.

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