Ast, Pucci: ”Pensavamo di non dover più parlare tedesco, ora Thyssen garantisca competitività”

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acciaieria Terni Ast“La Thyssenkrupp dovrà fare di tutto per garantire la competitività dell’Ast, adottando un progetto di sviluppo così come anche richiesto dalla Commissione europea”: è ciò che ha affermato oggi l’amministratore delegato dell’acciaieria di Terni, Marco Pucci, parlando al termine della tradizionale messa di Natale organizzata per i lavoratori e le loro famiglie. La funzione è stata celebrata dall’amministratore apostolico della diocesi, Ernesto Vecchi, all’interno degli stabilimenti del Tubificio. Presenti anche il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, e il presidente della Provincia, Feliciano Polli.

“Le notizie degli ultimi giorni ci hanno sorpreso” ha detto Pucci ai lavoratori, facendo riferimento al ritorno dell’Ast da Outokumpu a TK. “Pur nella consapevolezza che la trattativa di vendita fosse privata, si pensava fosse orientata verso altre soluzioni. Pensavamo di non dover parlare più tedesco – ha aggiunto scherzando -, semmai l’esperanto, e invece il tedesco è tornato di moda”. L’ad ha poi ricordato che “entro marzo 2014 Thyssenkrupp sarà il nuovo azionista di maggioranza. Al di là delle ipotesi future, su cui non mi soffermo – ha aggiunto facendo riferimento alla possibilità che Ast sarà di nuovo messa in vendita in tempi brevi – Thyssenkrupp dovrà garantire competitività a questo stabilimento. Per più di un anno siamo stati da soli sul mercato, ma ora possiamo portare in dote una posizione di tutto rilievo, con il 40% di mercato in Italia e il 13% in Europa. Non disperdiamo questo patrimonio. Fare dietrologie non produce nessun vantaggio – ha concluso Pucci – contano solo i fatti”.

Pucci e monsignor Vecchi hanno quindi ringraziato le maestranze della fabbrica per il grande altare in acciaio realizzato per l’occasione. “Qui si produce l’acciaio migliore al mondo” ha detto l’amministratore apostolico nel corso della sua omelia. “Un giorno si sente una notizia, un giorno un’altra, ma nonostante le difficoltà questa fabbrica non deve abbandonare la speranza”.

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