Ast, sindacati convocati al Mise, sciopero revocato. Ue potrebbe bocciare acquisto Aperam

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acciaieria-terniLe segreterie territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Fismic Confsal e Ugl sono state convocate martedì prossimo presso il ministero dello Sviluppo economico, per discutere della cessione dell’Ast di Terni da parte della multinazionale Outokumpu. A comunicarlo sono le stesse sigle sindacali, annunciando che, a fronte della convocazione, lo sciopero di quattro ore previsto per venerdì, e proclamato proprio per sollecitare l’incontro al ministero, è stato sospeso. I sindacati confermano inoltre l’impegno “a programmare, dopo l’incontro al Mise, assemblee con tutti i lavoratori del Gruppo per condividere gli elementi che dal confronto emergeranno”.

Nel frattempo si continua a parlare, sulla base delle poche informazioni che trapelano, delle trattative per la cessione di Ast. Le ultime indiscrezioni sono quelle raccolte da Reuters: secondo una fonte della Commissione Europea, se ad aggiudicarsi gli stabilimenti di viale Brin dovesse essere la cordata Aperam-Arvedi-Marcegaglia (che ad oggi è data per favorita), la Commissione potrebbe imporre alla stessa Aperam di cedere altri stabilimenti per evitare così un concentramento eccessivo di produzione di acciaio. La fonte ha dichiarato: “Non è scontato che la Commissione darà l’autorizzazione per la vendita del sito industriale di Terni ad Aperam. Una possibile soluzione potrebbe essere l’imposizione di un rimedio in Aperam, che possiede già diversi centri di pruduzione di acciaio inox in Europa”.

Sempre secondo tali indiscrezioni, la Commissione preferirebbe che ad acquistare Ast fosse un nuovo soggetto: in campo rimangono soltanto il fondo speculativo Apollo (avversato dai sindacati) che ha presentato un’offerta di acquisto vincolante e il gruppo siderurgico cinese Tsingshan che ha però presentato un’offerta non vincolante. Altri fonti industriali hanno spiegato a Reuters che la Commissione Europea potrebbe alla fine ostacolare in maniera decisiva l’acquisto da parte di Aperam e costringere Outokumpu a cedere ad altri. Aperam ed Outokumpu fin qui non hanno rilasciato commenti.

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