Ast, sindacati hanno incontrato Ad Pucci: al centro discussione livelli produttivi e cessione

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Per le acciaierie di Terni ci sono molte manifestazioni di interesse all’acquisto ma ad oggi nulla di concreto; almeno per i prossimi 6 mesi saranno mantenuti gli stessi livelli di produzione. E’ questo, in estrema sintesi, ciò che ha fatto sapere l’amministratore delegato di Ast, Marco Pucci, in un incontro con i segretari provinciali di Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl di Terni programmato per discutere della situazione dell’acciaieria ternana in vista della vendita annunciata da parte di Outokumpu per rispettare i vincoli sulla concorrenza imposti dall’Unione europea, nell’ambito della fusione con Inoxum di ThyssenKrupp. I sindacati dal canto loro ribadiscono ancora la necessità che l’Ast sia venduta interamente, senza spezzatino, e continuano a valutare l’ipotesi di ricorso contro la decisione dell’Antitrust.

Nell’incontro il management dell’Ast ha rassicurato sulla fase di transizione, garantendo almeno per i prossimi sei mesi il mantenimento dei livelli di produzione, sia per la parte a caldo che per quella a freddo (fino a 120 mila tonnellate di acciaio mensili nel primo caso).

I vertici hanno fatto quindi sapere che, in ottemperanza alle disposizioni della Commissione europea antitrust, l’arco temporale in cui il sito ternano può essere venduto decorre dal 7 novembre scorso per una durata massima di sei mesi e nella fase attuale viene riconosciuta all’Ast l’autonomia operativa per proseguire la missione industriale. In questa fase transitoria tutte le operazioni saranno poste sotto la supervisione degli enti di controllo della Commissione antitrust europea.

In merito alle trattative con i possibili acquirenti dell’acciaieria – che vengono seguite direttamente dallo stesso ad – Pucci non ha fornito dettagli in merito, spiegando che le manifestazioni d’interesse e i dialoghi sono all’ordine del giorno, ma aggiungendo che non c’è al momento nulla di concreto. La trattativa – ha riferito l’amministratore delegato ai sindacalisti – viene comunque seguita dal Governo, che si sta interessando alla questione.

In una nota diffusa al termine dell’incontro le segreterie provinciali spiegano di aver ribadito “l’irrinunciabilità del Tubificio come parte integrante del sito di Terni in una prossima ed eventuale vendita e l’urgente e non rinviabile incontro con il Governo italiano a garanzia delle condizioni di vendita e delle prospettive future del sito di Terni”. I sindacati ritengono inoltre “irrinunciabile, per la corretta gestione del periodo transitorio, che qualsiasi operazione di gestione sia frutto di analisi, confronto e accordi basati su progetti coerenti, chiari e condivisi” e che sia “fondamentale che il metodo sopra citato sia esteso e applicato nella gestione delle problematiche del sistema appalti e ditte terze”. Infine Fiom, Fim, Fismic e Ugl hanno dato mandato alle segreterie nazionali di categoria e confederali “di verificare la percorribilità del ricorso rispetto alle decisioni assunte dalla Commissione antitrust della Comunità europea”.

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  • Pedrorodriguez84

    Ancora ci si ostina a credere a Babbo Natale.
    I politici e i sindacati non hanno capito ( o forse fanno finta di non intendere) che l’AST è bella che fottuta, e queste comunicazioni da parte dell’azienda non sono altro che lo stratagemma per allungare il brodo in vista della inevitabile agonia che si verificherò nei prossimi mesi.
    Anche il ministro Passera conosce bene questi sviluppi , e per questo non ha potuto fare la voce grossa in sede di governo ed Europa .
    La fine della telenovela è già stata  scritta.

  • Rossi

    Io spero per tutti proprio di no caro Pedrorodriguez84, la speranza della sopravvivenza dell’azienda AST è importante per Terni e non solo.
    Certo in un momento così la fantasia può portare a pensare qualsiasi cosa.
    L’importante è cercare di stare uniti e di comprendere che oggi perdere qualsiasi opportunità che dia lavoro ad una città come Terni serebbe una vera tragedia.
    Premetto che non lavoro all’Ast ma come tutti i Ternani devo qualcosa anche se indirettamente a questa azienda.