Ast, tensione alla manifestazione: sindaco Di Girolamo colpito da manganellata. Binari occupati

Manifestazione ad alta tensione: questa mattina, durante il corteo organizzato in concomitanza dello sciopero di 4 ore proclamato per i lavoratori delle acciaierie di Terni, sono scoppiati tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine. Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha ricevuto una manganellata ed ha riportato una vistosa ferita alla testa. Il bilancio degli scontri parla di due lievi feriti: oltre al sindaco Di Girolamo, è stato colpito anche un manifestante. Dall’assessore Piermatti, che era presente alla manifestazione insieme al sindaco, arrivano gravi condanne alla questura e alla prefettura per aver “ordinato agli agenti di caricare”.

Una manifestazione iniziata in modo tranquillo, organizzata dai sindacati per far conoscere all’opinione pubblica “le preoccupazioni dei lavoratori” circa il futuro dell’Ast che è al centro di trattative per la vendita da parte di Outokumpu. Il parapiglia è iniziato per un improvviso cambio di programma: il corteo con alcune centinaia di persone partito dai cancelli dell’Ast avrebbe avuto come meta la sede della prefettura, ma in realtà è proseguito, di corsa, fino alla stazione, con i manifestanti che hanno superato lo sbarramento della polizia.

Una volta passato il primo cordone della polizia, manifestanti e agenti si sono fronteggiati per alcuni minuti davanti agli ingressi dello scalo poi sono partite le manganellate. Dopo qualche scontro i manifestanti sono entrati in stazione in modo pacifico. A partire dalle ore 11.02 circa 400 partecipanti al corteo hanno occupato il binario uno della stazione. Poco dopo, intorno alle 11.30, il binario è stato liberato e la circolazione dei treni è ripresa regolarmente. Tre convogli hanno subito ritardi tra 20 e 40 minuti. I lavoratori si sono poi recati pacificamente alla prefettura e una delegazione è stata ricevuta dal prefetto Vittorio Saladino.

Alla stazione di Terni era presente anche l’assessore allo Sviluppo Economico Sandro Piermatti: “L’ordine di caricare dato alle forze dell’ordine è molto grave e ricade interamente sui vertici della questura e della prefettura. La lotta che stanno portando avanti i lavoratori dell’Ast è una lotta che riguarda tutta la città di Terni e tutta la regione dell’Umbria ed ha una rilevanza nazionale in quanto si stanno decidendo le sorti di uno stabilimento strategico per le politiche industriali del Paese. In questo clima di grandissima preoccupazione per il lavoro e per le sorti economiche di Terni tutto serve meno che interventi repressivi che acuiscono una tensione già alta e creano un clima torbido. I lavoratori e le organizzazioni sindacali di questa città hanno sempre dimostrato un grande senso civico e responsabilità nel portare avanti le lotte che sono a cuore a tutti i ternani. Sono decenni che non si registra un episodio che denota una così elevata insensibilità e grande difficoltà nel gestire l’ordine pubblico”.

Il sindaco è ora al pronto soccorso per ricevere medicazioni alla ferita. Poco prima ha avuto un colloquio telefonico con il prefetto Vittorio Saladino che si è detto addolorato per quanto accaduto. Di Girolamo parla di “una violenza incomprensibile da parte della polizia”. Piermatti gli da manforte aggiungendo che “i lavoratori erano a mani alzate ma è partito l’ordine di manganellare, senza ragioni evidenti. Una cosa del genere non è mai successa, decine di volte la stazione è stata occupata pacificamente e poi lasciata libera”. Si dice indignato anche il senatore del Pd Gianluca Rossi, anche lui presente stamani, che annuncia che chiederà conto di quanto successo al Governo.

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