Ast, 537 lavoratori in mobilità, disdetto contratto integrativo. Sciopero

La situazione sta precipitando. E attualmente non si vedono paracadute. Poco fa Ast ha annunciato ufficialmente ai sindacati di categoria l’avvio della procedure di mobilità per 550 lavoratori dell’acciaieria. Ed ha anche disdetto il contratto integrativo. Thyssenkrupp e l’ad di Ast, Lucia Morselli, non hanno quindi tenuto conto dell’appello del Governo e delle istituzioni umbre di non procedere ad atti unilaterali.

L’azienda ha scritto ai sindacati che dal primo ottobre 2014 sarà applicato soltanto il Contratto collettivo nazionale di lavoro mentre diventano inefficaci e vengono disdetti tutti gli accordi aziendali di secondo livello. In sostanza questo significa una forte decurtazione salariale per tutti i dipendenti delle acciaierie ternane. Ancora più pesante la conferma della spedizione di 550 lettere di mobilità.

Thyssenkrupp, dopo il fallimento della trattativa con Governo e sindacati di ieri notte, sta quindi attuando il piano industriale lacrime e sangue annunciato lo scorso 17 luglio e che era stato sospeso il 5 settembre per effetto del lodo Guidi.

Le assemblee in fabbrica programmate dalle 12,30 si trasformano ora in un’ora e mezza di sciopero.

Aggiornamento ore 12,35: L’Ast ha diffuso un comunicato stampa in cui spiega di aver aperto nuove procedure di mobilità. A questo punto scattano 3 mesi di negoziati pattuiti lo scorso settembre (la normativa che regola la procedura di mobilità avrebbe previsto comunque 75 giorni di trattative).

Questa la nota dell’azienda: “Acciai Speciali Terni comunica che, nonostante gli approfonditi colloqui con i rappresentanti locali e nazionali dei sindacati, i rappresentanti del Governo e delle istituzioni locali e nonostante che l’azienda si sia resa disponibile a prorogare i termini delle negoziazioni oltre il 4 ottobre – così come precedentemente previsto nell’accordo siglato presso il ministero dello Sviluppo economico il 4 settembre scorso – in questa fase dei colloqui non è stato possibile raggiungere un accordo sulla conduzione comune della ristrutturazione di Ast.

L’obiettivo del piano industriale, come già annunciato dal management di Ast il 17 luglio scorso, è quello di rafforzare la posizione dell’azienda quale player di riferimento sul mercato europeo dell’inox. Il piano prevede una riduzione di costi per 100 milioni di euro – ivi compresa la riduzione del costo del lavoro – a fronte di un rilevante piano di investimenti. Rispetto a quanto proposto nella formulazione iniziale del piano e con l’obiettivo di mitigare gli effetti negativi sull’occupazione, Ast ha proposto una forte riduzione del numero di esuberi inizialmente previsti, a fronte di un contenimento generale delle retribuzioni medie. Il piano di investimenti così come proposti da Ast prevede interventi per l’efficientamento e l’ammodernamento del sito industriale di Terni, il trasferimento di una linea a freddo da Torino a Terni e la conservazione delle capacità produttive degli impianti nel rispetto delle norme più stringenti di sicurezza e protezione dell’ambiente.

Secondo l’accordo sottoscritto il 4 settembre scorso presso il ministero dello Sviluppo economico, Ast avvierà ora una ulteriore fase di negoziati nell’ambito di una nuova procedura di mobilità. Questa procedura prevede una serie di incontri in sede sindacale ed in sede ministeriale della durata di circa tre mesi. Ast, consapevole delle implicazioni per i dipendenti e per l’indotto, auspica vivamente che tale fase negoziale si possa concludere con un positivo accordo fra le parti”.

Aggiornamento ore 13,15: I lavoratori dell’Ast in assemblea all’interno della fabbrica insieme ai vertici, locali e nazionali, dei sindacati di categoria. Al momento hanno anche bloccato il traffico in viale Brin, di fronte ai cancelli della fabbrica.

Aggiornamento ore 13,55: L’assemblea dei lavoratori si è tenuta davanti ai cancelli dell’Ast, e non all’interno dello stabilimento, poiché l’azienda non ha consentito l’accesso in fabbrica ai dirigenti nazionali dei sindacati di categoria ed agli operai non di turno. Il clima dell’assemblea, ancora in corso, è molto teso e si stanno decidendo le prossime forme di lotta.

Aggiornamento ore 14: Sono 537 i lavoratori per cui è stata avviata la procedura di mobilità. La Regione Umbria ufficializza i numeri: “Questa mattina alle 11,46 sono pervenute comunicazioni ufficiali presso i competenti servizi regionali della Regione Umbria, da parte delle aziende del gruppo Ast, relativamente all’avvio delle procedure di licenziamento collettivo per riduzione di personale ex art 4 e 24 legge 223/91 per complessivi 537 dipendenti”.

Nel dettaglio la procedura riguarda 473 dipendenti di Ast di cui 381 operai e 92 impiegati e quadri. Per la Società delle Fucine 45 dipendenti di cui 30 operai e 15 impiegati e quadri, per il Tubificio di Terni 7 dipendenti di cui 2 operai e 5 impiegati e quadri, per Aspasiel Srl 12 impiegati e quadri.

Aggiornamento ore 14,15: Ast ha aperto le procedure di mobilità per 537 dipendenti ma non ha ancora spedito le lettere ai lavoratori: potrà farlo solo dopo 75 giorni previsti per legge (secondo quanto pattuito a settembre, concederà 15 giorni in più per le trattative).

Aggiornamento ore 14,20: L’assemblea ha deciso il blocco delle portinerie e, per oggi, uno sciopero generale di 24 ore. Intanto molti lavoratori si sono incamminati, diretti alla prefettura di Terni, dove sarà attuato un sit-in. Il segretario di Fiom Terni, Claudio Cipolla, ha spiegato che gli obbiettivi sono “arrivare alla presidenza del Consiglio e organizzare uno sciopero cittadino e una iniziativa nazionale sulla siderurgia”.

Aggiornamento ore 16,05: Si è concluso il presidio dei lavoratori dell’Ast davanti alla sede della prefettura. Una delegazione di lavoratori e sindacalisti è stata ricevuta dal prefetto di Terni, Gianfelice Bellesini. Ora gli operai (diverse centinaia) e i sindacalisti si stanno dirigendo in corteo verso la stazione di Terni (teatro nel recente passato della manifestazione di protesta in cui rimase ferito il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo).

Aggiornamento ore 16,30: I lavoratori Ast hanno raggiunto la stazione ferroviaria di Terni ed hanno occupato i binari. Due treni sono per questo rimasti fermi, impossibilitati a partire. Al momento la protesta si sta svolgendo in modo pacifico.

Aggiornamento ore 17,05: Alcuni lavoratori si sono spostati in via Mazzini, sotto la sede del Partito Democratico.

Aggiornamento ore 17,40: La manifestazione spontanea dei lavoratori prosegue senza programmi e, per fortuna, senza problemi, ad eccezione di un accenno di contatto con le forze dell’ordine nei pressi della stazione. Ora sembra che molti lavoratori siano intenzionati a dirigersi a palazzo Spada.

Aggiornamento ore 18,20: Sta andando avanti ormai da un paio d’ore l’occupazione dei binari della stazione ferroviaria di Terni da parte di alcune centinaia di lavoratori dell’Ast mentre altri hanno raggiunto la sede del Pd e palazzo Spada. A ridosso dei binari i manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta “Noi non ci asteniamo”. Quattro i treni bloccati, tre regionali e un’intercity (Ferrovie dello Stato sta attivando servizi sostituivi con dei bus).

Aggiornamento ore 19,45: E’ terminata la protesta sui binari della stazione di Terni. Dopo l’arrivo del questore Carmine Belfiore i manifestanti hanno messo a votazione se continuare o no l’occupazione, che era cominciata intorno alle 16. Ha vinto il no e i lavoratori hanno liberato i binari e stanno in questi minuti lasciando la stazione. Il presidio – hanno annunciato – continuerà alle portinerie dello stabilimento.

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