Litigi in famiglia che spesso sfociano in veri e propri atti di violenza. Discussioni che nascono per futili motivi e poi, tra un insulto e un altro, uno dei coniugi arriva a sfogare la propria rabbia con calci e pugni. Secondo fonti della polizia, come si evince dal Giornale dell’Umbria, nel comprensorio ternano, di liti familiari se ne conta una al giorno.
L’ultimo caso salito agli onori della cronaca è stato quello dell’artigiano ternano 39enne arrestato lo scorso 25 maggio il quale, per motivi banali, aveva picchiato ripetutamente la moglie arrivando ad umiliarla e rinchiuderla dentro casa.
Molti sono i fattori che possono portare due coniugi a litigare duramente l’uno con l’altro. Alcuni possono essere seri come la crisi economica di questo periodo e la perdita di lavoro che, sicuramente, crea un fortissimo disagio familiare. Altri invece nascono da motivi banali come un pranzo cucinato male, il cane del coniuge pasticcione, una suocera troppo presente o il sospetto di un tradimento. La maggioranza di queste liti termina immediatamente all’arrivo di carabinieri o poliziotti: i due coniugi che tornano ragionevoli di fronte alla divisa, svolgono la funzione di pacieri.
In altri casi, invece, non serve neanche il loro arrivo a calmare gli animi ed il coniuge furibondo finisce per scagliarsi ed aggredire gli agenti intervenuti, come nel caso del 21 maggio scorso, quando i poliziotti intervenuti per sedare un lite familiare, sono stati colpiti con calci e pugni da un marito fuori di se.
In altri casi, invece le vicende domestiche finiscono direttamente nelle aule giudiziarie perché pesso a rimetterci non è soltanto il coniuge più debole ma anche i figli, come nel caso dell’albanese 44enne denunciato per maltrattamenti lo scorso 20 febbraio dai carabinieri. L’uomo, più volte ubriaco, ritornava a casa e sfogava la sua rabbia con calci e pugni sulla moglie e sui figli che si contrapponevano tra lui e la madre per difenderla.
Le forze dell’ordine, alla presenza di un familiare violento, raccomandano di denunciarlo immediatamente. Invece molte di queste drammatiche vicende restano chiuse dentro le mura domestiche senza che nessuno possa venire in aiuto della vittima.