Autovelox viale dello Stadio illegittimo, opposizione comunale: ”Restituire maltolto a cittadini multati”

3

autovelox_viale_dello_stadioIl prefetto di Terni, Vittorio Saladino, ha riconosciuto l’illegittimità dell’autovelox di viale dello Stadio. Dopo aver ricevuto un’approfondita perizia tecnica della polizia che evidenzia numerose irregolarità nell’installazione dell’occhio elettronico (qui l’articolo) ha dichiarato: “Accoglierò tutti i ricorsi che mi verranno presentati perché l’impianto non è a norma” ed ha anche ricordato che “ci sono altre forme di limitazione della velocità come dissuasori e speedcheck ma questi strumenti devono servire solamente per la sicurezza di tutti”. Quindi non per fare solo cassa, sembra di capire.

Palazzo Spada ieri sera ha però diffuso una nota che, di fronte a quanto emerso, appare quasi surreale, nella quale difende la correttezza dell’installazione del famigerato autovelox: “All’Amministrazione comunale – recita la nota – non è giunta alcuna comunicazione da parte della Prefettura in merito agli autovelox installati nelle strade cittadine, né il Comune è a conoscenza dei contenuti di una relazione della Polizia Stradale a riguardo degli apparecchi di rilevamento della velocità. L’Amministrazione comunale ribadisce la correttezza dei provvedimenti assunti e delle procedure seguite in merito alla installazione degli autovelox così come per tutte le iniziative intraprese per la la messa in sicurezza delle strade comunali”.

Una presa di posizione che sembra dirla lunga sulle difficoltà cui potrebbe andare incontro il Comune se davvero non potesse più contare sulle ingenti somme di denaro che provengono dalle multe dell’occhio elettronico. Dai consiglieri comunali di opposizione arriva invece un coro unanime di dura critica nei confronti dell’amministrazione accusata di aver voluto solo “fare cassa” con l’occhio elettronico. L’Udc e Terni Oltre si dicono anche pronti a presentare atti di indirizzo con i quali chiederanno di restituire i soldi ai cittadini che hanno pagato multe rilevate da un apparecchio illegittimo.

Melasecche (Udc). Il consigliere comunale Udc, Enrico Melasecche, ricorda di aver “da subito contestato l’obiettivo che questa Giunta si era posto, semplicemente quello di fare cassa. Di fronte al montare delle critiche, da parte soprattutto di pensionati al minimo, di lavoratori, costretti a subire per la prima volta un tale salasso, offensivo innanzitutto per la dignità delle persone, il sindaco ha fin qui resistito eroicamente nel difendere se stesso, per non ammettere errori tecnici ma soprattutto politici, nella speranza che alla fine, gli automobilisti gabbati avrebbero pagato e sarebbero stati zitti”.

“Oggi però – continua Melasecche – di fronte agli accertamenti fatti dalla Polizia Stradale su in carico del Prefetto, che ringraziamo per l’autonomia di giudizio e di comportamento, si scoprono i giochi ed il Comune è costretto a rimborsare quanto incassato indebitamente. Non vorremmo che però ci si limiti a coloro che hanno fatto ricorso, rispetto alla massa di cittadini che, non avendo tempo e/o danaro sono di fatto stati costretti a pagare sull’onda del ricatto di maggiori ulteriori spese!”

“E’ per questo – annuncia il consigliere – che presentiamo quest’oggi un atto di indirizzo per deliberare il rimborso a tutti coloro che sono stati ingiustamente multati, atto che, poiché interessa molte migliaia di famiglie ed imprese, oltre trentamila ternani, chiediamo che venga discusso immediatamente, affinché ogni gruppo consiliare si assuma di fronte alla città le proprie responsabilità”.

Brizi e Fatale (Pdl). I consiglieri comunali del Pdl Federico Brizi e Stefano Fatale scrivono in una nota: “Da anni denunciamo l’ingiustizia degli autovelox che come ‘cecchini’ mietono migliaia di vittime, da anni abbiamo sempre sollevato dubbi sulla legittimità della loro posizione in particolare su quello di viale dello Stadio letteralmente nascosto tra gli alberi e all’inizio praticamente per nulla segnalato (solo recentemente è stato posto un tabellone elettronico che indica la velocità), sempre ci è stato detto che tutto è a posto. Soprattutto abbiamo contestato l’opportunità di apparecchiature installate prima che a tutela della sicurezza stradale per esigenze di cassa comunale, dato che i relativi proventi nei bilanci costituiscono poste molto rilevanti. Come farà ora l’Amministrazione a far quadrare i conti? Da quanto leggiamo dai giornali la relazione della Polizia stradale e le intenzioni del Prefetto di annullare le sanzioni ingiustamente comminate, faranno giustizia di quella che di fatto è stata finora una nuova imposta. L’Amministrazione batta ora un colpo e faccia sapere cosa intende fare anche con riguardo a tutti coloro che finora hanno pagato forse per un errore”.

Leo Venturi (Terni Oltre). Per il consigliere comunale di Terni Oltre, Leo Venturi, “L’immagine dell’Amministrazione comunale esce fortemente colpita non solo perché la vicenda incrina il rapporto di fiducia fra cittadini e comune, visti gli effetti che l’installazione dell’autovelox ha prodotto sulle tasche degli automobilisti, ma anche perché, se confermate le ragioni d’illegittimità, scredita l’affidabilità e le professionalità di tutti i soggetti, politici e tecnici, che hanno contribuito a determinare quella scelta. La relazione della Polstrada, fra l’altro, produrrà effetti devastanti sulle casse comunali nelle quali sono affluite risorse economiche rivenienti da migliaia e migliaia di multe”.

“I cittadini si aspettano che si faccia tempestivamente chiarezza e che sia rimborsato il mal tolto a chi ne ha diritto ma anche che siano accertate le eventuali responsabilità per quanto avvenuto perché non è più pensabile che qualunque cosa accada nella Pubblica Amministrazione a pagare siano sempre i cittadini. Per queste ragioni il Consiglio Comunale deve essere chiamato, prima possibile, a discutere dell’intera vicenda e a tal riguardo, fin dalla prossima seduta consiliare, presenteremo su tale problematica specifici atti”.

Bartoli. Francesco Bartoli, leader del “popolo delle macchinette” che ha dato vita a diverse proteste contro gli autovelox di via Alfonsine e di viale dello Stadio, afferma ora che “per questa mia battaglia sono stato oggetto di attacchi personali, denigrazioni e accuse che hanno raggiunto anche la diffamazione personale, con l’unico scopo di denigrare la mia persona e la confederazione che oggi rappresento, Confimpresa Umbria. Se siamo giunti a questo livello di scontro tra istituzioni – aggiunge Bartoli – la colpa è tutta dell’amministrazione comunale che più volte ho richiamato ed invitato al pari di altri a recedere da questa iniziativa e ha compiere un atto transattivo che ponesse fine a quella battaglia legale che si stava delineando e di procedere immediatamente alla disattivazione dei due autovelox anche in occasione del secondo serpentone dei multati organizzato il 6 giugno 2012 in collaborazione con l’Aci di Terni”.

“Invece l’amministrazione ha replicato con arroganza diffondendo a mezzo stampa notizie non veritiere sull’esito dei ricorsi disorientando ancora di più la cittadinanza che fu invitata più volte a non presentare i ricorsi e a non credere ai ‘capipopolo’, cosi come fui definito dall’assessore al traffico. Per questo ritengo che alla luce di quanto accaduto sia doveroso un passo indietro di tutti coloro che all’interno dell’amministrazione comunale hanno avuto un ruolo di responsabilità in questa vicenda nei modi e nei termini che loro riterranno più opportuni”.

CONDIVIDI