Autovelox viale dello Stadio, prefettura respinge ricorso ma giudice lo accoglie e annulla multa

Sulla legittimità dell’autovelox di viale dello Stadio le istituzioni di Terni continuano a dividersi. Ieri, rende noto Confimpresa, il giudice di pace ha ribaltato una decisione della prefettura. Quest’ultima aveva respinto un ricorso di un’automobilista contro una multa mentre il giudice di pace ha ribaltato la decisione annullando la contravvenzione.

Inizialmente la prefettura, in virtù di una perizia della polizia di Terni, aveva accolto tutti i ricorsi presentati dai multati dall’autovelox di viale dello Stadio. Lo scorso febbraio il Comune aveva però presentato una documentazione in cui era contenuto anche il parere favorevole del Ministero delle Infrastrutture: a quel punto il prefetto Vittorio Saladino aveva sospeso i giudizi e richiesto una nuova perizia alla polstrada. Nel frattempo la dirigente della prefettura Simonetta Mignozzetti, aveva rilasciato alla stampa alcune dichiarazioni in cui, sostanzialmente, considerava valide le tesi del Comune di Terni e giudicava legittimo l’autovelox di viale dello Stadio. Conseguentemente a questa valutazione, lei stessa aveva respinto un ricorso di un automobilista contro una multa. Lo stesso multato si è quindi rivolto al giudice di pace che ieri gli ha dato ragione.

Francesco Bartoli di Confimpresa, rendendo nota questa vicenda, annuncia anche che “denunceremo tutto alla magistratura con un esposto dettagliato in cui vengono descritti questi fatti che a noi sembrano aberranti e che stanno gettando nel ridicolo alcune fra le più importanti istituzioni che ci governano”.

Il comunicato di Francesco Bartoli di Confimpresa:

“Nella giornata di ieri dinanzi al giudice di pace Dott.ssa Silvia Gorietti si è tenuta l’udienza relativa al ricorso presentato da un nostro assistito contro la decisione avversa presa dal dirigente della prefettura Dott.ssa Mignozzetti riguardo al ricorso presentato al prefetto di Terni per una multa dell’autovelox di viale dello Stadio.

Come si ricorda questo fu il primo ricorso respinto dalla prefettura a seguito del parere del ministero dei trasporti presentato dal comune di Terni per legittimare l’istallazione e l’uso degli autovelox a Terni, ed in cui il dirigente della prefettura preposto Dott.ssa Mignozzetti ritenne che il parere della polizia stradale di Terni non fosse vincolante ai fini della illegittimità dell’autovelox stesso.

Nel ricorso da noi predisposto (lo stesso con le stesse motivazioni presentate alla prefettura di Terni) abbiamo allegato il parere della polizia stradale chiedendo altresì la prova testimoniale della Dott.ssa Katia Grenga comandante della sezione di Terni e firmataria del parere, a conferma della tesi di illegittimità dell’autovelox di viale dello Stadio.

Il giudice di pace, benché la prefettura di Terni si sia costituita chiedendo il rigetto della nostra richiesta in prima udienza, ha accolto il nostro ricorso ritenendo sufficienti le motivazioni ivi descritte senza dover esperire la prova testimoniale del comandante della polizia stradale a riprova del fatto che il parere da questa espresso sulla illeggittimà dell’autovelox di viale dello Stadio è confacente alle previsioni di legge, e contraddicendo in toto la decisione presa dalla prefettura di Terni per conto del funzionario delegato dott.ssa Mignozzetti.

Ora ci chiediamo da semplici cittadini a chi giova tutto questo dispendio di risorse in procedimenti legali in cui differenti uffici dello stato sembrano contraddirsi tra loro confutando decisioni prese su medesimi ricorsi che fanno riferimento ad uno stesso verbale della polizia municipale relativo alle stesse ipotizzate violazioni di legge.

In mezzo ci sono dei cittadini completamente disorientati, in particolare dalla posizione assunta dalla prefettura di Terni in persona della dirigente Mignozzetti che sembra godere di una autonomia tale da non prendere in considerazione un parere ufficiale della polizia stradale supportato da una certosina perizia tecnica.

Ci chiediamo da semplici cittadini, sono giustificati i migliaia di euro annui di retribuzione della dirigente Mignozzetti alla luce di questo clamoroso errore di giudizio su una materia di sua precipua competenza?

Cosa farà adesso dei restanti 50 ricorsi che ancora trattiene in decisione nel suo ufficio sempre relativi all’autovelox di viale dello Stadio? Li respingerà costringendo tutti i ricorrenti ad intraprendere un nuovo ricorso al giudice di pace?

Di una cosa siamo certi, di quello che faremo noi di Confimpresa supportati da centinaia di firme di cittadini: denunceremo tutto alla magistratura con un esposto dettagliato in cui vengono descritti questi fatti che a noi sembrano aberranti e che stanno gettando nel ridicolo alcune fra le più importanti istituzioni che ci governano”.

Stampa