Bartoli: ”Pazzaglia restituita ad Amici. Ora via al progetto di rilancio, Comune di Terni collabori”

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bar PazzagliaNuova svolta per lo storico locale di corso Tacito dopo il temporaneo sequestro giudiziario e le contese per la proprietà: “I recenti risvolti legali hanno restituito al titolare della pasticceria Pazzaglia, Stefano Amici, la piena titolarità e disponibilità dell’attività medesima”. Lo scrive, in qualità di delegato dallo stesso Amici, l’esponente di Confimpresa Francesco Bartoli che ora annuncia anche un ambizioso piano di rilancio dello storico locale ternano chiedendo la collaborazione del Comune di Terni. Alla base del progetto c’è l’idea di istituire una Scuola di alta pasticceria italiana”.

In una missiva indirizzata al sindaco Leopoldo Di Girolamo e all’assessore al Commercio, Daniela Tedeschi, l’esponente di Confimpresa spiega: “Scrivo appositamente delegato da Stefano Amici, anche nella veste di responsabile del programma dei festeggiamenti del centenario della Pasticceria Pazzaglia, nonché di ideatore fin dal 2011 del progetto relativo alla Scuola di alta pasticceria italiana e del marchio Pasticceria artigianale ternana”.

“Durante il mese di luglio – scrive Bartoli rivolgendosi al sindaco – nei giorni in cui l’attività fu temporaneamente quanto improvvidamente chiusa in seguito alle istanze presentate da dei potenziali acquirenti della pasticceria, in una sua intervista rilasciata ad un quotidiano locale Lei aveva dichiarato che se ci fosse stato un progetto serio di rilancio dell’attività della pasticceria Pazzaglia, il Comune di Terni non si sarebbe tirato indietro, confermando quindi la disponibilità a tutelare l’omonima pasticceria come patrimonio comune della città. Bene, alla luce dei recenti risvolti legali della vicenda che hanno restituito al titolare della pasticceria Pazzaglia, Stefano Amici, la piena titolarità e disponibilità dell’attività medesima, le vorrei formulare una ipotesi concreta di rilancio, sviluppo e salvaguardia di questo patrimonio cittadino”.

La bozza del piano di rilancio che ha in mente Bartoli è divisa in 6 punti ma ruota soprattutto intorno ad un’idea cardine: dar vita a Terni ad una Scuola di alta pasticceria cui affidare in seguito anche la gestione della pasticceria Pazzaglia.

1. Necessità di assicurare la continuità storica della antica tradizione della pasticceria artigianale Ternana. “E’ questo forse l’obbiettivo comune che tutti gli attori che parteciperanno al progetto dovranno avere chiaro in mente. Una tradizione centenaria da salvaguardare, da tramandare anche attraverso la costituzione di una Scuola di alta pasticceria, gestita da un ente che ne possa garantire nel tempo la continuità e il mantenimento di tutti gli standard qualitativi oggi richiesti dal mercato”.

2. Il ruolo dell’Università dei sapori. “L’Università dei sapori rappresenta in questo senso il partner ideale di questo progetto è una agenzia formativa regionale che vede tra i suoi soci diversi enti pubblici, tra cui la Provincia di Terni, ed ha assunto in questi anni un ruolo da tutti riconosciuto di punto di riferimento nell’attività di sviluppo e diffusione delle competenze, della professionalità e della cultura dell’alimentazione in Umbria, in Italia e nel mondo. L’università dei sapori aveva già dato la sua disponibilità a partecipare al progetto di creazione della Scuola di alta pasticceria ternana ed erano già stati delineati in diversi incontri avuti con i pasticceri ternani e con il sottoscritto tutti i punti di una road map che avrebbe portato nel giro di un anno alla creazione della stessa scuola all’interno dei locali già in uso da parte dell’Uds presso la rocca di Albornoz a Narni. Tale progetto è purtroppo rimasto sulla carta a seguito della mia uscita dalla Confcommercio di Terni”.

3. La creazione di una New Co aperta alla partecipazione dei soggetti sviluppatori del progetto della Scuola di alta pasticceria a cui affidare la gestione della pasticceria. “Nei giorni scorsi abbiamo appreso dalle cronache dei giornali che l’Uds si è fatta promotrice insieme a dei partner privati del rilevamento della gestione del Caffè di Perugia, che si trovava in una situazione analoga con una chiusura dell’attività che si protraeva da diverso tempo. Non conosciamo i termini degli accordi che hanno portato il coinvolgimento dell’Università dei sapori nella gestione diretta di una attività commerciale, ma ne possiamo di certo intuire le finalità. Uno degli obbiettivi fondamentali dell’Uds è infatti quello di formare giovani e meno giovani ed avviarli alle professioni nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi in genere, con corsi altamente specializzati che hanno come peculiarità l’altissima percentuale di ore di stage e laboratori rispetto all’attività teorica. Quindi questo tipo di operazione consente agli stagisti di verificare sul campo le nozioni imparate durante i corsi confrontandosi direttamente in una realtà commerciale.

L’Università dei sapori riteniamo che sarebbe sicuramente interessata a replicare una analoga operazione all’interno di una New Co che rilevi la gestione della pasticceria Pazzaglia e la trasformi nel primo laboratorio effettivo della costituenda Scuola di alta pasticceria italiana che avrebbe la sede a Terni”.

4. Il ruolo del Comune di Terni. “In questo momento il Comune di Terni non risulta essere fra i soci dell’Univesità dei sapori ma alla luce del decreto di attuazione del Governo Letta (il cosìdetto Svuota Province) che prevede a breve la cancellazione delle province, riteniamo che il Comune di Terni debba esercitare una sorta di opzione non scritta rilevando la quota ad oggi detenuta dalla Provincia di Terni in seno all’Uds, andando cosi ad affiancare come socio il Comune di Perugia e la Confcommercio di Perugia in questo importante ente, bilanciando così anche la presenza ed il ruolo dell’Uds nel territorio ternano. Questa possibilità, che non abbiamo dubbi sarà sicuramente accolta dai massimi vertici dell’Uds, potrebbe essere accompagnata da una concessione d’uso della Palazzina ex foresteria della Terni come sede della costituenda Scuola di alta pasticceria italiana”.

5. La Palazzina ex Foresteria della Terni diventi la sede della Scuola di Alta Pasticceria Ternana. “In passato avevamo appreso sempre dalle cronache dei giornali, la volontà da parte del Comune di procedere ad una alienazione dell’immobile sito all’inizio di corso Tacito, per ovviare alle necessità di bilancio del Comune stesso. Ad oggi la palazzina è utilizzata come sede dell’assessorato alla Cultura. Riteniamo che questa sua possibile destinazione futura, realizzabile anche attraverso uno spin off concordato con la Provincia di Terni al fine di rilevare le quote di partecipazione all’interno dell’Università dei sapori, rappresenti la migliore destinazione possibile per l’immobile stesso oltre che un vero volano per l’economia cittadina. La vicinanza con la pasticceria Pazzaglia ed alcuni dei migliori alberghi cittadini nonché della stazione ferroviaria ne farebbe un centro ideale per uno sviluppo di una Scuola di alta specializzazione che sarebbe il vanto della nostra città, contribuendo a rivitalizzare il centro cittadino. Sicuramente una location che apporterebbe un reale valore aggiunto rispetto all’ipotesi originaria prospettata dalla Provincia di Terni, e cioè l’utilizzo di Villalago, una struttura prestigiosa ma troppo decentrata rispetto alla città e alle vie di comunicazione”.

6. L’anniversario dei cento anni della Pasticceria Pazzaglia. “Come lei ben sa il 13 dicembre festeggeremo il centenario della fondazione della Pasticceria Pazzaglia, sarebbe una bella cosa poter regalare alla città in quell’occasione una nuova prospettiva di rilancio della pasticceria e del marchio Pazzaglia a Terni e nel mondo. In questi giorni abbiamo formalizzato alla sua segreteria e alla segreteria dell’assessore al Commercio una richiesta di appuntamento congiunto con la proprietà della pasticceria Pazzaglia, per valutare tutte le azioni istituzionali e non per avviare il progetto e stabilire l’iter degli incontri preliminari indispensabili per avviarlo. Il tempo a disposizione c’è, la nostra disponibilità pure occorre solamente inserire questa proposta fra le priorità dell’azione amministrativa della sua giunta anche inserendo la stessa fra le proposte relative al rilancio del centro storico della città (vedi finanziamenti puc)”.

Dopo aver illustrato la bozza del piano di rilancio di Pazzaglia ed il collegato progetto di una Scuola di alta pasticceria ternana, Bartoli si rivolge al sindaco “chiedendo che per una volta gli interessi della città vengano anteposti agli interessi personali e ai contrasti evidenti che hanno caratterizzato il mio rapporto con la sua Giunta. Lo chiedo da semplice cittadino ternano, il fatto che la pensiamo diversamente su tante cose, su tanti atti della sua Giunta, non significa che non possiamo convergere su un progetto condiviso per il bene della città. In questo periodo contraddistinto dalle larghe intese a livello nazionale sarebbe infantile che qualcuno di noi si arroccasse su posizioni intransigenti per mantenere un punto nei confronti dell’altro”.

“Lo stesso appello – conclude Bartoli – lo rivolgo alla Confcommercio di Terni e all’assessore al Commercio Tedeschi che della stessa associazione ne è stata dirigente fino a qualche mese fa, quale migliore soggetto può garantire la salvaguardia della tradizione della pasticceria ternana rispetto all’Università dei sapori di cui la Confcommercio di Perugia ne è stata la promotrice? Anche in questo caso al di la delle posizioni divergenti assunte da Confimpresa Umbria e dal sottoscritto rispetto alla Confcommercio, non è possibile in questo caso convergere in un unione di intenti per il bene della città?”.

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