Bollette prescritte, il Sii replica a Federconsumatori: ”Nessuna persecuzione o anomalia”

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“Non ci sono casi anomali o azioni persecutorie nei confronti degli utenti”. Lo dichiara il direttore generale della Sii scpa Paolo Rueca che replica alle dichiarazioni rilasciate in questi giorni dal presidente di Federconsumatori Terni Umberto Ricci sul mancato pagamento riguardante bollette del 2005. “I casi a cui si riferisce Federconsumatori – precisa il direttore generale Rueca – sono riconducibili a fatturazioni oggetto di precedenti solleciti dal 2005 ad oggi. Tale fatto esclude automaticamente la possibilità che le suddette fatture possano essere cadute in prescrizione”. La Sii già da tempo ha avviato un’attività di controllo sulla questione al fine di ricostruire con precisione il numero dei casi e dare certezze al cittadino. La società – puntualizza ulteriormente Rueca – sta attuando un giro di vite sul problema degli insoluti per morosità e abusivismo con l’obiettivo di aumentare il flusso finanziario per la società che porterà benefici in termini di realizzazione degli investimenti, oltrechè assicurare equità e contenimento dei costi tariffari. In particolare si ricorda che maggiore è il numero di coloro che adempiono al proprio dovere di pagare le bollette, minore sarà il costo per tutti, dove per tutti si intendono le altre utenze che hanno sempre regolarmente pagato il dovuto.

Lo stesso direttore generale coglie infine l’occasione per smentire disimpegni e ostruzionismi della Sii sul problema dei tavoli di conciliazione. “Nessun ostruzionismo da parte nostra – afferma Rueca – in virtù dell’importanza che tale questione riveste e di conseguenza del carico di responsabilità che essa comporta. La Sii è assolutamente pronta e disposta a collaborare, come ha sempre fatto, per attivare i tavoli e dare risposte concrete alle questioni aperte in una logica di compartecipazione e suddivisione di compiti e spettanze e nella convinzione che gli oneri, anche economici, e i doveri debbano essere discussi e approfonditi nelle sedi deputate che non possono essere evidentemente ricondotte a qualche pagina di quotidiano”.

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