Briccialdi: il Comune rinnova la convenzione finanziando il conservatorio con 1,7 milioni di euro

Una situazione economica preoccupante quella che sta attraversando il noto conservatorio ternano Briccialdi, un’eccellenza nel campo della formazione musicale. Una difficile condizione economica che vede coinvolti tutti i conservatori del paese che non sono statali, con i Comuni che provvedono ad elargire finanziamenti per la loro sopravvivenza.

Anche il comune di Terni provvederà in questo senso a prolungare la convenzione con l’istituto per tre anni, disponendo a loro favore la somma di un milione e settecentomila euro. Questo trasferimento di fondi va di pari passo con l’attuazione di un obiettivo ben preciso, ossia puntare alla statalizzazione del conservatorio in modo tale che sia lo Stato in futuro a finanziare l’istituto e non più il Comune. In merito si è espresso l’assessore, Sandro Piermatti, che al Giornale dell’Umbria ha spiegato: “Già dallo scorso anno la situazione era estremamente critica e non possiamo sapere, in un momento di tagli come quello attuale, cosa potrà succedere il prossimo anno. Per ora abbiamo riconfermato il nostro impegno, ma è necessario intraprendere delle azione ben precise”.

In tal senso, l’idea che sta prendendo corpo è quella di creare un polo umbro della formazione artistica e musicale che comprende diversi istituti regionali come il Briccialdi, il Morlacchi, l’Accademia delle belle arti e il liceo musicale all’Angeloni. “Vorremmo aprire a breve un tavolo di confronto per capire come poter costruire questa sinergia – prosegue Piermatti – Le modalità sono tutte da vedere, ma potremo riuscire, ad esempio, a evitare eventuali sovrapposizioni in merito ai percorsi formativi, così da razionalizzare didattica e costi. In questo modo potrà essere chiamata in causa la Regione, con la possibilità di accedere a eventuali finanziamenti per l’alta formazione”.

Oltre a ciò, c’è l’obiettivo di coinvolgere la Provincia nel sostenere il processo di trasformazione dell’istituto, in modo tale che possa proseguire la sua attività formativa senza l’ausilio dei fondi comunali, magari anche con l’aiuto di finanziamenti privati.

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