Buco Diocesi Terni, Espresso: ”Paglia indagato”. L’arcivescovo: ”Non ho ricevuto avviso di garanzia”

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vincenzopagliaPer il buco milionario della Diocesi di Terni è indagato monsignor Vincenzo Paglia. A rivelarlo è l’Espresso che nell’edizione online anticipa un servizio che sarà in edicola domani. Il settimanale spiega di non sapere nel dettaglio i motivi che hanno spinto la Procura di Terni ad iscrivere don Paglia nel registro degli indagati. Di certo al vaglio degli inquirenti ci sono molte operazioni (soprattutto immobiliari) compiute da uomini della Diocesi.

Contattato dall’Espresso, l’arcivescovo (vescovo di Terni dal 2000 al 2012) esclude di aver ricevuto un avviso di garanzia e spiega che bisogna distinguere due diverse cose: “Da un lato quella dell’indebitamento della mia diocesi, dall’altra la storia del castello di cui si sono occupati i giornali e la procura. Io sono cosciente, ora come allora, che nei miei anni di vescovado a Terni l’indebitamento bancario della diocesi è arrivato a otto milioni di euro, a cui vanno aggiunti 3,5 milioni provenienti dalla vecchia gestione e 4 in pancia alle parrocchie, che la diocesi si è accollata. Ma sono soldi spesi per lavori nei complessi parrocchiali, per il restauro di 53 chiese e la costruzioni di oratori e strutture per i poveri, senza dimenticare le uscite necessarie alla vita della curia”.

Eppure anche le ristrutturazioni delle chiese sarebbero finite al centro delle indagini della Procura. Terni Oggi aveva raccolto la testimonianza di una persona informata che ci aveva raccontato che uno dei presunti meccanismi con cui sarebbero state svuotate le casse della Diocesi riguardava proprio le ristrutturazioni di edifici religiosi (qui l’articolo): una truffa che, secondo la nostra fonte, era stata messa in atto in almeno tre casi. Da ulteriori indiscrezioni, sembra che proprio per la ristrutturazione di quelle tre chiese, dalla Diocesi siano usciti circa 3 milioni di euro: una cifra enorme la cui gran parte sarebbe finita nelle tasche di privati.

Per quanto riguarda la vicenda del castello di San Girolamo (che ha portato all’arresto di tre persone), Paglia nega di avere delle responsabilità e afferma all’Espresso: “Era fine 2009. L’allora sindaco di Narni mi chiese se la diocesi fosse interessata all’acquisto del castello, che in realtà è un convento con una chiesa ancora officiata. Inizialmente dicemmo che eravamo interessati. Ma, visto i problemi economici che avevamo, declinammo subito l’invito. Come diocesi uscimmo dall’operazione, e da allora la diocesi è stata totalmente estranea”.

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