Buco Diocesi Terni, lettera a ministeri e procure: ”Urgente accertare responsabilità”

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duomo-terniE’ urgente fare chiarezza e accertare responsabilità penali, civili, amministrative e contabili sulle vicende che riguardano la Diocesi di Terni. E’ quanto sostengono padre Rino Morelli, don Claudio Bosi (direttore dei beni ecclesiastici della Diocesi di Terni) e Andrea Liberati (presidente Italia Nostra Terni) in una lettera indirizzata ai ministri degli Interni, della Giustizia, dell’Economia, al prefetto di Terni, all’agenzia delle Entrate, alla guardia di finanza, al procuratore regionale della Corte dei conti e ai procuratori delle procure umbre.

Nella missiva si legge: “A oltre un anno dall’emersione dell’insostenibile situazione finanziara concernente la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, nonché di episodi di cronaca riguardanti pure e funzionari, molto resta ancora da fare per l’individuazione delle eventuali responsabilità considerando l’uso non di rado disinvolto di contributi pubblici talvolta indebitamente percepiti, come emerso dalla stampa”.

Morelli, Bosi e Liberati scrivono: “Alla luce del rischio prescrizione, così come del pericolo che immense appropriazioni divengano definitive rientrando quindi lecitamente nel patrimonio personale degli interessati, gli scriventi ritengono urgente e indifferibile un supporto straordinario da parte dello Stato italiano a servizio della verità e della giustizia. Al riguardo si registra, per bocca di numerosi dirigenti apicali incontrati nel corso di riunioni specifiche tenute presso alcune Amministrazioni, la mancanza di un congruo numero di di funzionari da riservare ai più esaustivi approfondimenti. Ciò appare non più ammissibile, vista la gravità dell’accaduto, la complessità della materia e gli schermi presumibilmente utilizzati da chi ha avuto l’ardire di spogliare la Chiesa di Terni”.

Infine i tre nella lettera chiedono di “scongiurare anzitutto il pericolo di condotte anche solo parzialmente inadempienti da parte di Organi dello Stato preposti tipicamente alla concreta salvaguardia di tutti quei cittadini che, con senso civico, si conformano alle normative vigenti. Pertanto – è la conclusione della missiva – si esige il massimo dispiegamento di uomini e mezzi e il miglior coordinamento interistituzionale finora con tutta evidenza mancati, affinché giustizia sia fatta. Gli scriventi non esiteranno a denunciare in ogni sede gli impedimenti da chiunque frapposti”.

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