Carabiniere ternano trovato morto in caserma, su Fb aveva scritto: ”Sono Kadmon. Mi chiuderanno la bocca”

Ha scritto su Facebook di essere Adam Kadmon, di lavorare per i servizi segreti italiani ed internazionali aggiungendo: “Mi resta poco da vivere, so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre”. Due ore dopo è stato trovato morto in una caserma di Roma dove prestava servizio. Si tratta di un carabiniere trentenne originario della provincia di Terni: Luis Miguel Chiasso.

Si tratta di un dramma, di una tragedia e di un vero e proprio giallo. Il militare è stato trovato morto ieri sera alle ore 22,30 nella sua stanza della caserma ‘Salvo D’Acquisto’, nella zona nord della Capitale. Apparentemente ucciso da un colpo di pistola al petto.

Secondo quanto si è appreso, poco prima di morire ha chiamato il 112 in stato confusionale. A dare l’allarme è stato il militare che ha risposto alla chiamata. Alcuni colleghi sono andati a controllare nella sua stanza e, dopo aver forzato la porta che era chiusa a chiave dall’interno, sono entrati e lo hanno trovato morto. Sulla vicenda indagano i carabinieri del Nucleo investigativo. Le prime ipotesi parlano di possibile suicidio: si sarebbe sparato con l’arma di ordinanza.

A tingere di giallo la vicenda è però quanto il carabiniere ha scritto su Facebook soltanto due ore prima di essere trovato morto. Nel post afferma di lavorare per i servizi segreti e di essere Adam Kadmon, il popolare personaggio televisivo che presenta un programma su Italia Uno indossando una maschera ed in cui tratta soprattutto di presunti complotti internazionali. E nel post afferma di essere sicuro che qualcuno sta per ucciderlo così da farlo tacere per sempre.

Questo il post integrale pubblicato sul suo profilo Facebook alle ore 20,30:

Ciao popolo. Vi prego condividete e urlate al mondo intero.

Sono luis miguel chiasso qualcuno mi conosce sente le mie parole alla TV mi sono creato il personaggio con un attore di Adam kadmon, vi avevo promesso che avrei levato la maschera come faccio a sapere tante cose? Semplice

Lavoro per i servizi segreti italiani ed internazionali da tempo sto vedendo cose a noi sconosciute cose non di questo mondo ma dei nostri creatori, purtroppo sapere determinate cose porta delle responsabilità , mi resta poco da vivere so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre.

Anni fa giurai questo “Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni”.

E ora popolo vi dico combattete ribellatevi fate che la mia morte non sia vana perché il popolo ha il diritto alla disobbedienza verso il governo quando questo perda legittimità agendo fuori dai limiti del mandato e il diritto all’uso consapevole dell’illegalità giustificato dallo stato di guerra che i governanti, tradendo il patto, avrebbero ripristinato:

“E se coloro che con la forza sopprimono il governo sono ribelli, i governanti stessi non possono essere giudicati altrimenti, se essi, che sono stati istituiti per la protezione e la conservazione del popolo e delle sue libertà e proprietà, le violano con la forza e tentano di sopprimerle, e quindi, ponendosi in stato di guerra con quelli che li avevano stabiliti come protettori e custodi della loro pace, sono propriamente, e con la maggiore aggravante, rebellantes, cioè a dire ribelli. Ma se coloro, che dicono che questa dottrina getta il fondamento della ribellione, vogliono dire che può dare occasione a guerre civili o disordini intestini il dire al popolo che esso è sciolto dall’obbedienza quando si perpetrano attentati illegali contro le sue libertà e proprietà e può opporsi alla violenza illegittima dei suoi governanti istituiti, quando essi violino le sue proprietà contro la fiducia posta in loro, e che perciò questa dottrina, essendo così esiziale per la pace nel mondo, non deve essere ammessa, per la stessa ragione essi potrebbero parimenti dire che uomini onesti non possono opporsi a briganti e pirati, per il fatto che ciò può dar occasione a disordini o versamenti di sangue. Se in tali occasioni avviene qualche male, esso non deve essere imputato a chi difende il proprio diritto, ma a chi viola il diritto dei vicini. Se l’uomo innocente e onesto deve, per amor di pace, cedere passivamente tutto ciò che possiede a colui che vi attenta con la violenza, vorrei che si pensasse che razza di pace vi sarebbe al mondo, se la pace non consistesse che in violenza e rapine, e non dovesse essere conservata che per il vantaggio di briganti e oppressori. “

Un abbraccio Luis Miguel Chiasso (Adam)

Aggiornamento ore 19,40: Dalla pagina Facebook di Adam Kadmon arriva una smentita: il personaggio televisivo di Italia Uno non è morto. Come era possibile sospettare, Luis Miguel Cassio non era quindi Adam Kadmon. Resta però il mistero sulla tragica morte del carabiniere, su quel post pubblicato due ore prima di essere trovato privo di vita.

Questa è la smentita pubblicata sulla pagina Facebook di Adam Kadmon:

“Attenzione: la notizia di cui in tanti ci avete informato secondo cui Adam Kadmon sarebbe stato ucciso o si sarebbe suicidato è assolutamente falsa. Chi in tale notizia ha asserito di essere Adam, non ha nulla a che vedere né con il programma Mistero né con Adam Kadmon. Inoltre al momento non vi è certezza 1) né che il profilo Facebook corrisponda realmente alla persona suicidatasi (chiunque potrebbe averlo aperto) 2) né che il messaggio di addio sia stato effettivamente scritto su Facebook dalla persona che si presume suicidatasi. Pertanto invitiamo quei siti, blog, forum, utenti che la stanno già strumentalizzando a non alimentarla. Anzi a rettificare la notizia non veritiera circa la morte di Adam. Nel porgere le condoglianze alla famiglia del carabiniere venuto a mancare, rispondiamo alle persone che ci scrivono in messaggeria preoccupate per Adam, che darà la smentita ufficiale nelle prossime puntate di ‘Adam Kadmon Rivelazioni’ domenica su Italia 1 alle ore 21,15”.

Aggiornamento ore 20,45: Secondo quanto si apprende, il militare non faceva parte dell’intelligence: non lavorava né con i servizi segreti italiani né con quelli internazionali. L’ipotesi degli inquirenti è che il trentenne fosse in uno stato di sofferenza psichica che lo ha portato al suicidio. Spetterà alle indagini ricostruire quanto effettivamente accaduto.

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