CasaPound Terni: ”Il 70% delle case popolari va agli stranieri, necessaria modifica del regolamento”

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bonomi-casapound-terniLa reintroduzione della distinzione tra cittadini italiani, europei ed extracomunitari; la residenza minima in Italia di 10 anni per poter richiedere l’ingresso in graduatoria; controlli annuali dei requisiti richiesti; ripartizione degli alloggi disponibili tra cittadini italiani e stranieri in base alla loro incidenza percentuale sul territorio di competenza. Sono le proposte di modifica del regolamento regionale sull’edilizia sociale avanzate da CasaPound Terni. La proposta è stata presentata venerdì scorso.

“Nella sala – afferma Piergiorgio Bonomi, responsabile CasaPound Terni – erano presenti anche molti cittadini che hanno provato entusiasmo per la proposta, ma anche sconcerto nel comprendere che negli ultimi 10 anni, nelle norme che regolano le graduatorie di assegnazione degli edifici popolari, sono state azzerate le naturali distinzioni tributarie e sociali tra italiani, cittadini dell’Unione europea ed extracomunitari; nel totale silenzio, e con la compiacenza di tutti i politici in Regione infatti, le modifiche fatte al regolamento nel corso di questi anni hanno fatto si che i cittadini italiani e gli stranieri che vivono e lavorano regolarmente da anni nel nostro territorio avessero meno requisiti di chi vive nel nostro paese da pochi mesi, e magari, lavorando in nero, dimostra un reddito quasi nullo”.

“Con questa conferenza stampa – continua Bonomi – diamo il via alla raccolta firme necessarie alla presentazione della nostra proposta di legge, che apporterà modifiche ed integrazioni agli articoli 29, 30 e 31 del regolamento regionale, come ad esempio la reintroduzione della distinzione tra cittadini italiani, cittadini europei ed extracomunitari, la residenza minima in Italia di 10 anni per poter richiedere l’ingresso in graduatoria, controlli annuali dei requisiti richiesti, e la ripartizione degli alloggi disponibili tra cittadini italiani e stranieri in base alla loro incidenza percentuale sul territorio di competenza. Tutte le modifiche apportate faranno si oltretutto che la cittadinanza italiana sia una condizione che farà assegnare più punti in graduatoria, mentre per i cittadini con cittadinanza di altro stato tale bonus scatterà dopo 10 anni di residenza nel nostro paese”.

“In una fase della regione Umbria – conclude Bonomi – dove i flussi migratori sono in aumento e la percentuale di stranieri che riesce ad ottenere la ‘casa popolare’ a discapito di chi vive e lavora qui da anni, sfiora il 70 per cento, pensiamo che questa proposta sia un modo concreto per invertire la marcia, e ridare a tutte le categorie interessate la giusta proporzione di agevolazioni e restrizioni in materia di edilizia sociale”.

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