Cessione e futuro Ast, analisi dettagliata di Ugl. Tra i punti critici: destino Tubificio e politica occupazionale

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logo-uglLa segreteria provinciale dei metalmeccanici dell’Ugl analizza l’esito dell’incontro al Ministero dello Sviluppo economico dello scorso 15 gennaio (qui l’articolo sull’incontro) dove hanno partecipato le varie sigle sindacali, le istituzioni e i vertici della società finlandese di Outokumpu per fare il punto sulla cessione delle acciaierie di Terni. Per il sindacato un’occasione per fare un quadro dettagliato della situazione sul futuro delle acciaierie.

Per l’Ugl Terni aleggiano pericolosi spettri sul futuro dell’Ast. In particolare a preoccupare è la sorte del Tubificio che Outokumpu sembra intenzionato a trattenere per se, spezzando così la proprietà degli stabilimenti di viale Brin. Inquietante, per il sindacato, anche il fatto che non sia stata esclusa una cessione a fondi finanziari (resta quindi vivo lo spauracchio di finire nella mani di un private equity). Inoltre nell’incontro, Outokumpu ha eluso il tema della futura politica occupazionale di Ast. Infine Ugl Terni ha evidenziato qualche aspetto positivo scaturito al Mise.

Partita difficile e incertezza. In un comunicato la segreteria provinciale dell’Ugl scrive: “Inizio 2013 e nuovo incontro al Mise con la società Outokumpu e le parti sociali per fare il punto sull’iter della trattativa di Ast Terni. Ma come sempre, nonostante il tempo proietta le speranze di tutti verso propositi positivi, rimane sempre quel velo di incertezza sul futuro della nostra acciaieria. Analizzando le varie relazioni emerse durante l’incontro al Mise ci si rende conto che la partita a scacchi che siamo costretti a giocare con la società finlandese non è affatto facile. Uscendo dal ministero abbiamo avuto la sensazione che il nostro destino è in mano ai poteri forti e alle strategie internazionali e che i proclami che tutti indistintamente hanno giustamente diramato a sostegno della storica acciaieria ternana, siano aria fritta dinanzi alla volontà di questa o quella multinazionale”.

I punti critici. L’Ugl snocciola ed analizza tre punti critici emersi o rimasti tali dopo l’incontro al Mise: “A nostro avviso questi sono i punti chiave trattati a Roma che ci portano a definire il bicchiere mezzo vuoto:

  • Il destino del Tubificio. Durante il dibattito Outokumpu, con molta tranquillità, nonostante anche noi abbiamo ribadito la richiesta che la vendita debba avvenire in modo integrato con il Tubuficio, ha confermato invece la propria posizione di tenersi il Tubificio in quanto l’asset di riferimento interessa e anche molto, la multinazionale finlandese. A meno che non arriva  Babbo Natale che spara una cifra talmente alta alla quale anche i finlandesi non potranno rinunciare. E qual è la cifra che dovrebbe far girare la testa ai finnici? Silenzio tombale! E i timidi dissapori rivolti ai finlandesi per questa posizione durante la riunione fanno capire che almeno di grosse sorprese il Tubificio è stato sfilato ai poteri ternani. Vorremmo tanto sbagliarci ma…!
  • Strategia occupazionale del nuovo acquirente. Abbiamo richiesto di fare chiarezza sulle strategie occupazionali e di capire meglio la strategia industriale e la politica occupazionale che emerge tra il documento preparato dall’azienda e quello dei possibili acquirenti. Ma anche qui i finlandesi non hanno dato alcuna risposta ma hanno chiesto di trattare l’argomento nei prossimi incontri. Pretattica?
  • Fondi finanziari. I finlandesi in questa fase hanno ribadito di non poter escludere nessun acquirente tanto meno se il soggetto finanziario sia competente ed esperto dal punto di vista industriale. Quindi anche su questo argomento faranno come decidono loro!

Esaminando questi tre punti – prosegue il comunicato di Ugl – c’è poco da stare allegri, nonostante le rassicurazioni dei rappresentanti finlandesi che hanno sottolineato più volte la certezza che Terni rimarrà altamente competitivo a livello internazionale. Ma questa rassicurazione rimane contraddittoria, come d’altronde tutta la vicenda Outokumpu, visto che risulta inevasa la richiesta di chiarimenti sulle strategie occupazionali future e che togliendo il Tubificio dall’asset ternano è arcinoto che si sottrae competitività e strategicità al nostro sito industriale”.

Aspetti positivi. Dopo aver analizzato gli aspetti più negativi, l’Ugl ne evidenzia alcuni positivi: “Lanciandoci con indomito ottimismo verso scenari positivi sull’orizzonte ternano, si possono scorgere anche elementi positivi dall’incontro romano. Innanzitutto l’interazione tra l’attuale dirigenza e il board finlandese nella preparazione del Memorandum informativo con allegato business plan consegnato alle società interessate all’acquisto di Ast, ci auguriamo abbia certificato e messo in prima linea le reali potenzialità industriali, storiche e occupazionali del nostro sito connotandone l’indiscussa strategicità e modernità a livello mondiale anche grazie agli ingenti investimenti fatti nell’ultimo ventennio. Cosa questa che i probabili acquirenti non potranno sottovalutare in nessun modo”.

“Altro punto di interesse – continua l’Ugl – nell’incontro è la nostra richiesta, tra l’altro accettata dai rappresentanti di Outokumpu, di poter continuare il confronto sul tavolo governativo e di poter dibattere apertamente nel mese di marzo prima della presentazione delle offerte vincolanti per capire le caratteristiche industriali, di presenza sul mercato globale, la conoscenza delle volontà strategiche di questi gruppi nel settore degli acciai inox, gli impegni che assumeranno per la ricerca e l’innovazione”.

“Altra valutazione positiva – continua il sindacato – può scaturire dal fatto che esiste la possibilità nell’ambito delle regole stabilite dall’Ue che il business plan del possibile acquirente venga vagliato da un team europeo che si occupa della valutazione di queste offerte. E’ chiaro che anche qui istituzioni in primis, Governo, sindacati (noi saremo in prima linea!) e parlamentari europei, dovranno avanzare tutte le chance credibili a livello europeo”.

Proprio in relazione all’Europa, l’Ugl cita come fatto positivo “la recente risoluzione sull’industria siderurgica dell’Ue per il rilancio del settore dello scorso dicembre dove si introducono misure concrete come la salvaguardia di siti produttivi altamente tecnologici di rilevanza internazionale con conseguente difesa dei livelli occupazionali, e il monitoraggio degli sviluppi futuri dei siti produttivi europei dove sono avvenuti fattori rilevanti tra cui Terni, che potrebbero mettere a rischio l’integrità dei siti produttivi e dei livelli occupazionali”.

“Sempre a livello europeo è da condividere e relazionare con la nostra vertenza la risoluzione del parlamento europeo adottata qualche giorno fa (13/01/2013) in merito ‘all’informazione e consultazione dei lavoratori e anticipazione e gestione delle ristrutturazioni’, dove i lavoratori assumono un ruolo non secondario nei processi di ristrutturazioni industriali. Questa deliberazione deve essere amplificata nei prossimi confronti al tavolo di governo con Outokumpu. Nei prossimi giorni – conclude il comunicato del sindacato – la Ugl Terni incontrerà l’onorevole Roberta Angelilli riguardo a questa ultima risoluzione al fine di comprendere tutti gli elementi fondamentali di relazione alla vertenza di Terni”.

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  • Giam

    Complimenti per l’analisi e il livello di discussione.