Commerciante di frutta e verdura morto per overdose, aveva 46 anni

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Aveva un negozio di ortofrutta ben avviato, figli e, dopo la separazione con la moglie, una compagna. Nulla di questo è bastato a tenerlo lontano dalla droga: G.G., un commerciante 46enne, con un passato da sportivo, è morto ieri pomeriggio con una siringa infilata in un braccio.

La convivente si era allarmata per non averlo visto arrivare a lavoro e per non aver ricevuto risposta alle chiamate sul telefonino. Intorno alle 16 ha così deciso di rientrare a casa, dove ha fatto la terribile scoperta: il suo compagno era in bagno, riverso a terra, aveva una siringa conficcata in un braccio e non dava segni di vita. La donna ha subito chiamato il 118. Sul posto è giunta un’ambulanza ed una pattuglia dei carabinieri ma i soccorsi non hanno potuto far altro che constatare il decesso, avvenuto circa un’ora prima, intorno alle 15.

Lascia sgomenti la fine della vita di un ex sportivo, ancora atletico e ben distante dall’avere l’aspetto consumato del tossicodipendente. Ora verrà eseguito l’esame autoptico per capire quale sostanza ha causato il decesso dell’uomo: il magistrato vuole capire se la droga è stata tagliata male.

Correzione: l’uomo non era separato e non aveva una nuova compagna: a fare la tragica scoperta è stata la moglie con la quale viveva.

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