Cresce raccolta differenziata ma centro è pieno di rifiuti. Protestano commercianti; Rc: ”Occorre più informazione”

La raccolta differenziata a Terni è ancora a livelli molto bassi ma fa registrare un’incoraggiante crescita: ad ottobre ha raggiunto il 43,7% (nel primo semestre del 2012 era al 40% mentre nel 2011 si fermava al 33%). Un dato che arriva nonostante molte lacune e che per il presidente dell’Asm, Carlo Ottone, “spinge ad accelerare la creazione di un polo di riciclo nella zona di Maratta”. Il centro della città, dove è attiva la raccolta porta a porta, è però da tempo pieno di rifiuti: sacchi di immondizia ai bordi delle strade, sui marciapiedi, fuori dai secchi che spesso sono colmi. I commercianti lamentano una raccolta troppo lenta da parte dell’Asm, Rifondazione Comunista ritiene che i cittadini abbiano bisogno di più informazione sul tema della raccolta e denuncia comportamenti incivili.

Nelle zone di Terni dove è stato attivato il porta a porta, complessivamente la raccolta differenziata ha raggiunto il 72,2%. Al centro di Terni, dove questo sistema fa registrare più problemi, si ferma al 64,6%. Per Ottone “nonostante alcune criticità la risposta della cittadinanza risulta sempre più consapevole e attiva, con una correttezza negli orari di conferimento sempre maggiore”. Molti commercianti lamentano però “tasse altissime e servizio scarsissimo”. Il Corriere dell’Umbria riporta la denuncia della titolare del ristorante Bastian Contrario: “In via Pacifici, di fronte al mio locale, ci sono montagne di spazzatura tutti i giorni che nessuno passa a ritirare”. Solo un mese fa Confcommercio aveva duramente criticato il servizio Asm nel centro giudicato “claudicante” e lento facendo anche presente come tutti i cassonetti (e soprattutto quelli per carta e cartone) siano perennemente pieni (qui l’articolo).

Anche per Alessandro Stella di Rifondazione Comunista “la situazione quotidiana dei rifiuti indifferenziati abbandonati in numerosi luoghi nel centro storico è diventata preoccupante” ma la causa è da ricercare altrove. Per Stella, che ha scattato qualche foto a sacchi di immondizia abbandonati in diverse zone del centro, sono “diffusi i comportamenti incivili” e “ciò che manca e che è mancato è una costante e mirata informazione al cittadino”.

Questo l’intero comunicato dell’esponente di Rifondazione Comunista:

“La situazione quotidiana dei rifiuti indifferenziati abbandonati in numerosi luoghi nel centro storico è diventata preoccupante e numerose sono le contraddizioni, le mancanze ed i diffusi comportamenti incivili: tanti sono i mucchi di rifiuti, anche ingombranti addossati attorno ai cestini o là dove risiedevano un tempo le varie tipologie di cassonetti.

Il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti in centro è stato istituito da più di un anno e mezzo e, per quanto tanti siano i cittadini virtuosi che rispettano le regole, ciò che manca e che è mancato è una costante e mirata informazione al cittadino: inizialmente, nell’estate del 2011 furono distribuiti a tutte le utenze i secchi per la frazione organica ed i calendari con le istruzioni per depositare le varie tipologie di rifiuti fuori dalle proprie abitazioni; poi c’è stato un enorme vuoto educativo ed informativo per tanti mesi. Solo quest’anno si è provveduto a quella che riteniamo essere stata una timida, o quantomeno insufficiente informazione: con la temporanea presenza ad inizio estate di un gazebo per le informazioni di fronte alla biblioteca comunale e di personale addetto alle informazioni nelle circoscrizioni (per due o tre ore) un giorno a settimana.

Noi, come Circolo Dante Sotgiu del Prc di Terni, abbiamo provveduto nei mesi scorsi a consegnare nelle cassette delle poste di tutte le utenze del centro storico, le istruzioni su come si fa la raccolta differenziata e le regole del servizio porta a porta, al fine di riempire parzialmente il vuoto informativo creatosi nel tempo. E continueremo in questa direzione al semplice scopo di renderci utili alla comunità. Riteniamo, senz’altro, che occorra urgentemente correre ai ripari: la priorità è quella di investire fortemente e costantemente sull’informazione (anche multilingue) al cittadino; in seconda analisi sarebbe tempo di puntare su una strategia sanzionatoria che fino ad oggi si è dimostrata saltuaria.

La scomparsa dei cassonetti non è andata di pari passo con la messa a regime del servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti, questo è evidente. All’inizio di questa settimana sono stati rimossi anche i cassonetti in Via Giannelli (zona Parco della Passeggiata), in una zona che era già una discarica a cielo aperto: solo per un giorno c’è stato il presidio di tale area da parte di operatori, che davano informazioni e distribuivano i calendari della raccolta porta a porta; dopo di che l’area è tornata ad ospitare mucchi di rifiuti indifferenziati e ingombranti abbandonati. Va da se che un servizio non a regime, che comporta conseguenti problemi di gestione e va a ricadere sul decoro urbano, nel tempo può diventare uno spreco.

Correre ai ripari vuol dire anche adoperarsi responsabilmente per aumentare la percentuale di raccolta differenziata, così da non incidere con i tanti rifiuti indifferenziati abbandonati sulla discarica di Orvieto: sia per i costi di trasporto che per alleggerire il già pesante carico della discarica stessa.

Portare la raccolta differenziata a livelli sempre più alti, significa poter puntare su quella sana, conveniente e virtuosa gestione dei rifiuti per la quale migliaia di cittadini hanno firmato i mesi scorsi, ottenendo la rinuncia all’incenerimento dei rifiuti solidi urbani per puntare su un polo del riciclo e del riuso. Un passo avanti importante, ma che occorre coltivare con lo sviluppo del servizio e dei progetti”.

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