Crisi del commercio: Confimpresa, Udc e Lb vicini a Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti

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La marcia di protesta organizzata da Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti che si terrà nella giornata di domani, prima ancora di concretizzarsi, ha già monopolizzato l’attenzione pubblica. A scatenare le polemiche sono state soprattutto le parole del presidente di Confesercenti, Italo Federici che indicava il sindaco e l’attuale amministrazione come una delle cause dell’attuale crisi del commercio.

Prontamente era arrivata la risposta del primo cittadino, Leopoldo Di Girolamo, che tramite comunicato stampa difendeva l’amministrazione comunale dagli attacchi del presidente di Confesercenti, definendo ”riduttivo scaricare le colpe sul Comune, l’ente che più di ogni altro è chiamato a sopportare i costi della crisi”. Ora, in difesa delle tre associazioni arrivano le parole di Confimpresa Umbria, tramite il rappresentante locale Francesco Bartoli, dell’Udc di Terni e di Lista Baldassarre. Confimpresa, innanzitutto, esprime vicinanza alla Confesercenti di Terni in merito all’attacco ricevuto dal primo cittadino, definendola una ”delle tante Cassandre che parlano di una Terni morente che non esiste”, dichiarando in merito a ciò che oggi a Terni “non è possibile esprimere dei giudizi diversi dal punto di vista della Giunta, non è possibile avere opinioni diverse sul futuro della nostra città, non è possibile suggerire soluzioni diverse ai problemi che affliggono la nostra città senza essere tacciati di disfattismo o peggio di attività antipolitica”.

Il comunicato inoltre prosegue definendo “la protesta senza il coinvolgimento dell’amministrazione comunale, ma solo del Governo centrale, non ha senso” soprattutto perchè ”in primo luogo Monti non ne verrà mai a conoscenza, e secondo sarebbe stato utile individuare una serie di problemi che interessano tutte le categorie, individuando i più impellenti con l’invito al sindaco di attivarsi immediatamente stante il perdurare della crisi economica, interrompendo un’immobilismo che è diventato la caratteristica saliente del suo operato e che invece, è sotto gli occhi di tutti”. Oltre a ciò, Confimpresa definisce le parole del sindaco “solo un suo esercizio di stile e di attività propagandistica, ma che ormai sconfina nel ridicolo”. In base a quanto dichiarato, la stessa associazione si è fatta promotrice insieme ai suoi associati e ad alcuni cittadini di costituire un gruppo sul social network Facebook denominato “La Terni che non vogliamo“, dove ognuno potrà denunciare “quello di cattivo e sbagliato viene fatto nella nostra città”.

Confimpresa conclude sottolineando le parole di Di Girolamo sulla questione del pennone della fontana di piazza Tacito, dichiarando che l’amministrazione “non ha chiesto i soldi dei danni per il pennone venuto giù a causa del peso delle luminarie, solo per fare un esempio di concreta collaborazione”. In merito a ciò, l’associazione dichiara che “installare qualsiasi cosa su un monumento che rappresenta l’intera città, deve necessariamente passare attraverso un procedimento amministrativo e quindi, in base a ciò, sia facilmente individuabile chi ha commesso errori”. Confimpresa pertanto chiede che il sindaco si attivi immediatamente per perseguire con le misure previste dalla legge chi abbia causato il crollo. Se il primo cittadino si ostinerà a non chiedere il risarcimento dei danni, Confimpresa è pronta a sporgere denuncia alla magistratura ordinaria. Inoltre, tale mancata richiesta potrebbe rientrare nelle attenzioni della Corte dei Conti, indipendentemente dagli esposti che verranno o meno presentati.

Anche l’Udc ha manifestato la propria vicinanza alle tre associazioni promotrici della protesta. Il partito definisce l’iniziativa come la prova di “un declino sociale ed economico che da diverso tempo riguarda la nostra città e il territorio provinciale”. Il partito denuncia anche l’assenza di risposte chiare e forti da parte delle istituzioni locali che “attribuiscono sempre ad altri le responsabilità di quello che avviene, anche le proprie”. In base a quanto esposto l’Udc lancia l’appello: “Da Terni deve partire una grande mobilitazione per rivendicare un ruolo strategico di Terni nelle future dinamiche dell’Umbria perché mai come oggi la Regione si sta dimostrando strabica, ed i nosti rappresentanti totalmente inadeguati alla bisogna”. Proprio in questo ultimo punto, l’Udc lancia un appello al sindaco “affinchè si batta per difendere Terni a meno che, i suoi doveri di partito gli impongano di abbassare la testa. Se così fosse si dimetta immediatamente, dimostrando almeno di volere bene ad una città che gli ha dato molte personali soddisfazioni.

Anche la Lista Baldassarre aderisce “con convinzione alla marcia anti-crisi promossa da varie associazioni di categoria per denunciare la situazione non più sostenibile da parte delle imprese e dei lavoratori tutti il cui posto di lavoro è continuamente messo in discussione per mancanza di sviluppo e di opportunità mentre si moltiplicano le richieste economiche da parte delle Amministrazioni Pubbliche locali e nazionali”. In una nota i consiglieri spiegano che “non solo si deve invocare un cambiamento a livello nazionale a sostegno della crescita e per la riduzione della spesa pubblica improduttiva, ma anche a livello locale occorrerebbero dei segnali chiari e concreti. Invece anche dai primi dati del bilancio di previsione 2012  del Comune di Terni non vi è traccia di una seria  riduzione delle spese e degli sprechi, ma solo di un deciso aumento della pressione fiscale. Partecipiamo alla marcia e siamo idealmente vicini a tutti quei cittadini che con questa iniziativa propongono un’altra idea di città”.

Un clima rovente quello che si respira attualmente in città, non solo per l’arrivo di “Scipione l’africano”.

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