Detenuto suicida nel carcere di Terni: un rumeno di 32 anni si è impiccato nella sua cella

Un detenuto rumeno di 32 anni si è suicidato ieri sera intorno alle 19 nel carcere di Terni: si è impiccato con la cintura dell’accappatoio alle sbarre della sue cella. Ne da’ notizia il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria.

L’uomo era in carcere da circa un anno per una condanna definitiva per i reati di furto e rapina compiuti nel viterbese e avrebbe finito di scontare la pena nell’estate 2014. Secondo una nota del Sappe, il sindacato della polizia penitenziaria, “il detenuto risultava essere apparentemente uno dei più tranquilli”. Sono in corso gli accertamenti per determinare i motivi del suicidio.

Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha affermato: “E’ l’ennesima triste notizia che ci troviamo a commentare. Il suicidio costituisce solo un aspetto di quella più ampia e complessa crisi di identità che il carcere determina, alterando i rapporti e le relazioni, disgregando le prospettive esistenziali, affievolendo progetti e speranze”.

Capece continua affermando: “La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi è quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere, argomento rispetto al quale il Sappe è da tempo impegnato. Si pensi che nel solo 2012 ci sono stati in carcere 56 detenuti morti per suicidio (30 italiani e 26 stranieri) e 97 decessi per cause naturali (82 italiani e 17 stranieri). I suicidi sventati sono stati 1.308. Nella situazione in cui versa attualmente il pianeta carcere – prosegue Capece – gli eventi critici potranno solo che aumentare in modo esponenziale e l’operato del personale di Polizia Penitenziaria risulterà vano se non si troverà una celere soluzione a tutte quelle criticità legate alla maggior parte degli istituti penitenziari italiani”.

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