Di Girolamo si taglia lo stipendio da sindaco, percepirà solo il vitalizio da parlamentare

E’ stato capogruppo dei Democratici di Sinistra nella commissione permanente Igiene e Sanita nel corso della XIV legislatura (dal 2001 al 2006) poi, nella XV legislatura (dal 2006 al 2008) è stato deputato dell’Ulivo, quindi senatore per il Partito Democratico da aprile a novembre 2008. Ora il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, avendo maturato il vitalizio da parlamentare, ha deciso, tramite la delibera di giunta approvata ieri mattina, di ridursi l’indennità mensile lorda di sindaco da 5466,19 a circa 800 euro.

Gli ottocento euro rimanenti andranno a finire nelle casse del Pd, lasciando così inviariati gli introiti del partito. Infatti, il 15% delle indennità derivanti dall’incarico ricoperto, da regolamento, devono essere versati al partito (nel caso del sindaco il 15% di 5466 euro era appunto circa 800 euro). Si tratta quindi di un risparmio di poco più di 4.600 euro, che andrà sicuramente a far respirare le sempre più asmatiche casse di Palazzo Spada. Una decisione del primo cittadino che a detta sua è stata “una decisione dettata da condizioni personali particolari”.

Per quanto riguarda il vitalizio maturato, nel portafoglio del sindaco entreranno circa 3.600 euro lordi che se rapportati all’indennità di sindaco sono circa 1.800 euro in meno. Per il momento Di Girolamo non ha coinvolto gli assessori in questa politica dei tagli ma, “sui costi di giunta – ha detto – vedremo nell’ambito di bilancio cosa si potrà fare”.

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