Diocesi di Terni ”commissariata”: per Repubblica c’è un buco da 18 milioni di euro

Una voragine: è quella che ci sarebbe nei conti della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Nell’edizione cartacea di ieri La Repubblica parla di 18 milioni di euro. Se questa cifra corrisponda al vero ed, eventualmente, come sia stato possibile mettere insieme una simile montagna di debiti, cercherà di capirlo il “commissario” inviato dal Vaticano, il vescovo ausiliare di Bologna Ernesto Vecchi (qui l’articolo).

Nel frattempo le voci sulla disastrata situazione contabile sta già mettendo in imbarazzo monsignor Vincenzo Paglia alla guida della diocesi negli ultimi 12 anni ed oggi presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e in odore di porpora cardinalizia. La notizia della sua apertura ai diritti civili per le coppie gay operata l’altro giorno (ha dichiarato: “No alle nozze gay, ma sì al riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto e omosessuali secondo il Codice civile e all’ammissione dei divorziati risposati alla Comunione”) ha occupato spazio in tutti i maggiori organi di informazione. Accanto c’erano però i trafiletti, particolarmente dolorosi per l’arcivescovo, che davano conto del buco contabile e delle preoccupazioni dei dipendenti della curia.

Sono proprio gli impiegati, comprensibilmente, ad essere più allarmati: quasi una trentina di persone che vedono in serio pericolo il proprio posto di lavoro. Alcuni di loro, in cerca di tutela, si sarebbero addirittura rivolti alla Cgil.

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