Diocesi di Terni, la difesa: ”Arresti ingiustificati”. Indagato sindaco e altre 6 persone del Comune di Narni

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avvocatiGli avvocati dei due ex dirigenti della Diocesi di Terni, Luca Galletti e Paolo Zappelli, giudicano ingiustificati gli arresti dei loro assistiti. Nell’indagine sulla compravendita del Castello di San Girolamo (qui l’articolo), insieme a loro due è stato arrestato anche Antonio Zitti, dirigente del Comune di Narni. Ci sono inoltre altri 7 indagati, tutti del Comune di Narni: tra loro anche l’attuale sindaco Francesco De Rebotti e alcuni assessori.

La difesa. Gli avvocati Alessandro Ricci e Giovanni Ranalli, difensori di Galletti, ex direttore dell’ufficio tecnico della Curia di Terni, ritengono “prematura” ogni valutazione nel merito delle contestazioni, ma definiscono “del tutto ingiustificata” la misura cautelare cui è stato sottoposto il loro assistito. I legali spiegano in una nota di non aver “ancora completato la disanima degli atti di indagine, da oggi a disposizione della difesa”, ma rivolgono una critica “significativa”, che verrà fatta valere anche durante l’interrogatorio di garanzia che si terrà domani, alle esigenze cautelari.

Per gli avvocati è “del tutto ingiustificata una limitazione della libertà personale per un fatto storico isolato e già risalente nel tempo, per la cui ricostruzione appare sufficiente la documentazione che, per quanto è dato apprendere dal provvedimento custodiale stesso, è già tutta acquisita. Difficile comprendere quindi, la ragione della pesante misura applicata della quale verrà sollecitata la revoca”. L’avvocato Ranalli, difensore anche di uno degli altri due arrestati, Paolo Zappelli, sottolinea inoltre che “ciò vale a maggior ragione” per questi, “stante le sue particolari condizioni di salute”.

Indagati. Insieme a Galletti e Zappelli è stato arrestato anche il dirigente dell’Urbanistica del Comune di Narni Antonio Zitti ma ieri il pm aveva chiesto anche il divieto di dimora per altri sette indagati, tecnici o amministratori (passati e attuali) dello stesso Comune ma la richiesta non è stata accolta dal gip. Si tratta dell’ex sindaco di Narni, Stefano Bigaroni e dell’attuale primo cittadino, Francesco De Rebotti, di tre assessori (Simona Bozza, Roberta Isidori, Lorella Sepi), dell’architetto del Comune di Narni, Alessandra Trionfetti, e della responsabile dei servizi finanziari, Alessia Almadori. Vengono contestati diversi reati tra cui associazione a delinquere e turbata libertà degli incanti.

Nessun religioso. Come detto oggi dall’amministratore apostolico Ernesto Vecchi, anche in ambienti investigativi si ribadisce che la diocesi è al momento parte offesa dai reati. Inoltre, attualmente tra gli indagati non figura alcun religioso. Squadra mobile di Terni e nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza di Roma ieri avevano infine sottolineato la “piena disponibilità, trasparenza e senso civico alle esigenze investigative” fornito dalle attuali autorità diocesane.

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  • Unoqualunque

    Solo una domanda. Perchè siete così scrupolosi nell’inserire i nomi di persone semplicemente indagate che, con molta probabilità, non hanno fatto alcunchè, mentre quando si parla di conclamati delinquenti o evasori vi affannate a mettere le sole iniziali?

    • Anonimo

      Ottima domanda: in effetti solitamente siamo cauti nel pubblicare l’identità di indagati e consideriamo indecente chi smania per dare in pasto al pubblico qualche nome, additare un mostro, criminalizzare una persona che ha ricevuto un avviso di garanzia. Questo è l’atteggiamento che abbiamo sempre adottato nei confronti di fatti di cronaca che riguardano privati cittadini.

      Inevitabilmente le cose cambiano radicalmente se ad essere indagate sono persone che rivestono ruoli importanti nell’amministrazione pubblica. I cittadini hanno infatti il diritto di conoscere i sospetti che pendono sulle persone che gestiscono soldi pubblici e che hanno il ruolo di stabilire regole che valgono per tutti.

      Chi sceglie di dedicarsi all’amministrazione pubblica sa di dover accettare onori (gestire i soldi delle tante tasse che i cittadini sono chiamati a pagare e stabilire regole comuni) ed oneri (perdere parte della propria privacy).