Diocesi Terni, Liberati: ”Grazie Vecchi, benvenuto Piemontesi. Chi ha rubato restituisca tutto”

Il presidente di Italia Nostra Terni, Andrea Liberati, commenta la nomina del nuovo vescovo. In un comunicato ringrazia l’Amministratore apostolico Ernesto Vecchi, da il benvenuto a Padre Giuseppe Piemontese ma soprattutto lancia una durissima accusa a “coloro che, a Terni e altrove, della menzogna hanno fatto il proprio stile di vita, rovinando le casse della Diocesi, danneggiando il patrimonio artistico ecclesiastico, guastando col cattivo esempio l’educazione di giovani e meno giovani, pregiudicando dunque le sorti dell’intera comunità”. Liberati auspica che chi ha rubato sia chiamato a restituire tutto.

Il comunicato di Andrea Liberati di Italia Nostra Terni:

“Italia Nostra ringrazia S.E. mons. Ernesto Vecchi per la difficilissima opera di ricomposizione pastorale che ha dovuto affrontare in questi 14 mesi.

Bene precisare che, durante il suo tempo, i vertici istituzionali di Terni –tutti, inclusi ampi brani dello Stato- non sembrano aver desiderato comprendere quanto accaduto nella seconda diocesi d’Europa per indebitamento finanziario, dove ha agito a lungo “una gestione economico-amministrativa autoreferenziale e non trasparente”, come fermamente sostenuto dallo stesso mons. Vecchi nella sua nota pastorale ‘Ripartire da Cristo’.

Né la città –quella sonnolenta, quella che osserva da lontano senza mai sporcarsi le mani, da ‘cattolici solo della domenica’- ha mosso autocritica per le sue azioni e omissioni, riconoscendo le proprie mancanze rispetto a una situazione frutto di sperimentate quanto disinvolte trame affaristiche, testimoniate da cronache giudiziarie a ricaduta nazionale, relative a professionisti, imprenditori e anche uomini di Stato: sono anzitutto costoro a dover ripagare il debito.

Invece sin qui si sono adoperati ben due pontefici per aiutare Terni, pure con provvidenze ingenti, mentre magna pars della nostra piccola città ha fatto ipocritamente finta di nulla, pensando così di poter evitare di aggredire l’estesa ‘questione morale’ da tempo aperta in tutte le istituzioni italiane.

Le cronache dicono che, in questi mesi, Mons. Vecchi, il suo staff, il moderatore di Curia, abbiano dovuto affrontare circostanze terribili, mostrando –loro sì- nervi d’acciaio anche alla luce delle incoerenze di tanti laici un tempo vicini, nonché il contegno di alcune banche, a nostro avviso pienamente corresponsabili di un simile caos: l’auspicio è che, tramite severe perizie econometriche, si possa accertare anche la loro porzione di colpevolezza.

Tali vicende infatti non possono essere ridotte a questione meramente diocesana: quali battezzati, siamo tutti parte della Chiesa. Chiesa offesa nella sua missione pastorale a opera di chi, dentro e fuori, ne ha abusato sine limite, sfruttando la disponibilità cristiana, umana dei pastori ivi succedutisi.

Grazie ancora mons. Vecchi per quel che ha fatto per Terni. E benvenuto adesso al neovescovo mons. Giuseppe Piemontese: il cambiamento epocale che oggi si annuncia, che nelle prossime settimane si appresta, rappresenti un monito a coloro che, a Terni e altrove, della menzogna hanno fatto il proprio stile di vita, rovinando le casse della Diocesi, danneggiando il patrimonio artistico ecclesiastico, guastando col cattivo esempio l’educazione di giovani e meno giovani, pregiudicando dunque le sorti dell’intera comunità.

L’impegno di Italia Nostra frattanto proseguirà per far emergere a tutti i livelli la verità su questa storia: chi ha saccheggiato la Diocesi, restituisca tutto. Settimo Comandamento”.

Stampa