Dipendenti della Provincia di Terni in stato di agitazione: ”Mancano 2 milioni, tagliare spese”

Per redigere il bilancio di previsione del 2013 alla Provincia di Terni mancano 2 milioni di euro. Una situazione che preoccupa i dipendenti che ieri hanno dichiarato il proprio stato di agitazione e chiesto un radicale taglio delle spese. Nel mirino ci sono soprattutto i costi della Giunta: troppi assessori, compensi troppo elevati, troppe figure dirigenziali. L’assemblea del personale convocata dalla Rsu e alla quale hanno partecipato anche le rappresentanze delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl , Uil e Csa ha infine minacciato forme di rivendicazione se non verrà dato seguito alle proprie richieste.

Nel documento dell’assemblea si legge: “In seguito alle comunicazioni dell’amministrazione, fornite dall’assessore al Bilancio Vittorio Piacenti d’Ubaldi e dall’assessore Domenico Rosati, nell’incontro di venerdì 5 luglio, emerge il grave stato di difficoltà dell’ente nel redigere il bilancio di previsione per il 2013. E’ stato infatti evidenziato un disavanzo, per la predisposizione del bilancio, di circa 2 milioni di euro, dovuto ai tagli della spending review e ai mancati trasferimenti dalla Regione Umbria”.

“L’assemblea del personale conferisce pieno mandato alla Rsu per una piattaforma rivendicativa” che ha l’obbiettivo di dichiarare lo “stato di agitazione del personale della Provincia di Terni” e per richiedere la “razionalizzazione e taglio delle spese della politica ed organizzative così come già indicato nel documento della Rsu consegnato all’amministrazione in seguito all’assemblea del 14 dicembre 2012”. In particolare le richieste sono:

– Ulteriore riduzione del numero degli assessori;

– Ulteriore decurtazione dei compensi previsti per i lavori del Consiglio provinciale e per la giunta;

– Revoca immediata dell’incarico del direttore generale e del capo di gabinetto;

– Riduzione del numero dei dirigenti e revisione della retribuzione dei restanti dirigenti, sia nella parte dell’indennità di posizione che della indennità di risultato;

– Rivisitazione del modello organizzativo, finalizzato all’ottimizzazione delle risorse con l’obiettivo di rendere l’ente più efficiente ed efficace;

– Richiesta all’amministrazione di attivare, in tempi strettissimi, un tavolo tecnico con la Regione Umbria per definire adeguati finanziamenti per le funzioni trasferite, a copertura dei servizi all’utenza e ciò in tempi congrui per il bilancio 2013.

Infine la dura presa di posizione: “L’assemblea considera perentori ed irrinunciabili i punti e le azioni sopra esposti, ai quali l’amministrazione dovrà dare pronto riscontro. A tal proposito, nelle more della dichiarazione dello stato di agitazione e della possibilità di attivare successive ed ulteriori forme di rivendicazione e lotta, anche verso la giunta regionale, l’assemblea concorda all’unanimità una numerosa partecipazione del personale alla prossima seduta del Consiglio provinciale”.

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