Discoteche ternane, calo pubblico del 30%. Paperini (Silb): ”Necessaria una zona per la movida”

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una discoteca“Apprezzo che l’autore dell’articolo abbia capito l’errore commesso e che la redazione mi abbia dato la possibilità di replicare. Accetto le scuse di entrambi e spero che questo sia un episodio isolato che non accada mai più. Un episodio spiacevole ma nell’arco di tempo tra sabato e lunedì è stato compreso l’errore e rimosso il contenuto: ritengo chiusa la questione”. Con queste parole il presidente Silb di Terni, Riccardo Paperini, mette una pietra sopra alle polemiche nate in seguito ad un articolo pubblicato da Terni Oggi in cui venivano rivolte espressioni eccessive e fuori luogo nei confronti del mondo delle discoteche.

A proposito di discriminazioni, Paperini puntualizza: “Le discoteche sono aziende come tutte le altre e non luoghi di perdizione. A Terni ogni locale di questo tipo, in media, da lavoro a 10/15 persone. Per la maggior parte si tratta di contratti a termine o a chiamata ma per molti rappresenta comunque un reddito che consente di arrotondare; per molti si tratta di un secondo lavoro”. Nel complesso è quindi una realtà economica rilevante ma che, al pari di altre, sta vivendo un periodo difficile. “Già questa estate – ricorda Paperini citando dati di Silp nazionale – in Italia si registrava un calo di pubblico del 20%. Oggi a Terni siamo ad un calo pari ad almeno il 30%. Da tempo si registrava una costante lieve flessione ma è negli ultimi due anni che siamo stati colpiti duramente”. Difficoltà per Paperini dettate dalla crisi (“è diminuita la capacità economica dei giovani”) ma anche da un cambiamento della società: “Tempo fa, prima del boom del web e di Facebook, uscire ed incontrarsi nel fine settimana era una priorità. Oggi questa necessità è un po’ venuta meno, in parte sostituita dagli incontri virtuali, dalla possibilità di chattare e interagire sul web”.

Due fattori (crisi e nuove possibilità di socializzazione) che, per il presidente Silb, sta spingendo le discoteche a ripensarsi: c’è chi si converte al low cost (entrata libera o prezzo del biglietto ad una manciata di euro), chi mantiene prezzi più elevati offrendo però spettacoli di valore e variegati e chi cerca di offrire più servizi ad esempio associando la ristorazione alla discoteca. Su quest ultimo aspetto, spiega Paperini “a Terni ci sono già delle risto-disco ma siamo indietro rispetto ad altre città italiane. Al Nord ad esempio ci sono locali che restano aperti 24 ore su 24: offrono colazione, pranzo, aperitivo, cena e discoteca”.

Per il settore dei locali di divertimento ternani una vera risposta alla crisi, secondo Paperini, sarebbe quella di “remare tutti insieme per salvarci. Stare fermi ad aspettare equivale a morire”. Non è nemmeno il momento di puntare tutto sulla concorrenzialità, “sarebbe bene smettere di fare la guerra dei prezzi” mentre sarebbe utile una cooperazione tra le discoteche ternane che consentirebbe di abbattere molti costi, da quelli pubblicitari (“rivolgendosi tutti insieme ad unico soggetto si otterrebbero sconti maggiori per volantini e distribuzione”) a quelli di acquisto merci (“ad esempio acquistando alcolici e bevande da un unico fornitore, accorpando gli ordini”).

Un’idea, quella della cooperazione, che potrebbe coinvolgere anche l’Amministrazione comunale. Per Paperini, il Comune di Terni nel fine settimana potrebbe istituire delle navette: “Basterebbero due autobus per coprire tutti i locali, facendo pagare un euro per il biglietto valido per tutta la notte. Con un servizio del genere potrebbero diminuire gli incidenti ed aumenterebbe la migrazione dei clienti tra locali che nell’arco della stessa serata potrebbero frequentarne più di uno senza doversi mettere alla guida”.

Proprio sul fronte alcol e sicurezza stradale, Paperini ritiene che le normative siano giuste e potrebbero essere anche più stringenti ma al tempo stesso la polizia “dovrebbe fare vera prevenzione e non repressione. La prevenzione si fa davanti ai locali, facendo la prova del precursore prima che il cliente che esce dalla discoteca si metta alla guida. A Terni comunque – spiega ancora – si sta diffondendo una cultura più sana, soprattutto nei giovani neo patentati. Molti di loro infatti adottano il ‘guidatore designato'”. Il “guidatore designato” è la persona che si assume la responsabilità del gruppo di amici e che per una sera non beve alcolici: al termine della serata potrà così guidare l’auto in sicurezza e riportare tutti a casa.

Per il presidente Silb il settore del divertimento notturno è snobbato, se non avversato, da palazzo Spada: “L’attenzione dell’Amministrazione comunale è rivolta solo verso altre realtà economiche. Terni non ha nemmeno una zona dedicata ai locali, quelli in centro sono massacrati da provvedimenti sempre più restrittivi mentre in quasi tutte le città italiane ed europee esiste un quartiere, una zona della movida. Inoltre non c’è nemmeno un posto idoneo per organizzare eventi con ospiti importanti”. In tal senso per Paperini “il palazzetto dello Sport da costruire a Maratta di cui si è parlato in questi giorni, sarebbe importante. Vicino a questa struttura potrebbe nascere un agglomerato, un centro di locali, sul modello del Maremagnum di Barcellona, in cui si paga un unico biglietto di ingresso e una volta dentro si può accedere liberamente a tutti i locali presenti”.

Nonostante le difficoltà che riguardano il settore, tra pubblico in calo e utili sempre più assottigliati, Paperini ritiene che il divertimento notturno nella Conca sia di ottimo livello: “I ternani si lamentano spesso dell’offerta e alcuni di loro scelgono locali di Roma o Perugia ritenendo che a Terni ‘non c’è nulla’. Non è assolutamente vero, c’è una grande offerta, c’è la scelta e ci sono tutte le tipologie di locali, dal disco-bar all’house, dal commerciale al latino americano fino alle vie di mezzo. C’è però la tendenza dei cittadini di dire ‘a Terni fa tutto schifo’ ma non è la verità, ed è anche svilente, per chi fa questo lavoro da anni e di cose importanti ne ha fatte molte, ascoltare discorsi del genere”.

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