Elezioni Umbria 2015, Liberati: ”Grazie. Proveremo a cambiare la Regione”

Dopo le dichiarazioni della presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, e del candidato presidente del centrodestra, Claudio Ricci, arriva il commento del candidato presidente del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati. In una nota ringrazia gli elettori e gli attivisti pentastellati, spiega di aver trovato molti cittadini desiderosi di giustizia sociale e annuncia la volontà di provare a cambiare questa regione.

La nota di Andrea Liberati:

“Oggi è il 2 giugno, Festa della Repubblica. Oggi è il 2 giugno e il Movimento Cinque Stelle entra in sette nuove Regioni, tra cui la nostra. Grazie ai meet up l’Italia rinasce!

Nel corso di questa intensa campagna elettorale ho registrato tante storie di sopraffazione, incontrando un popolo in cerca della stessa giustizia sociale. Si tratta di cittadini nuovamente attivi, latori di una speranza comune: quella di vivere in un’Italia diversa. In un’Umbria diversa. Noi proveremo a cambiare questa Regione, col contributo di chi potrà dare una mano.

Con tale modestissimo scritto desidero soprattutto ringraziare coloro che, da San Giustino a Otricoli, hanno reso possibile il primo compimento di un percorso non certo facile. L’elenco è lungo. Consta di persone speciali perché normali, dagli attivisti ai volontari, dai simpatizzanti ai portavoce eletti in tutte le assemblee. Persone che antepongono doverosamente gli altri a se stesse; che, detto senza retorica, si battono a mani nude contro ladri e variopinti comitati d’affari. Persone che sanno che la felicità è vera solo se condivisa.

Ma qui voglio in primo luogo ricordare i tanti che, nel dolore della loro solitudine, nel silenzio di una stanza improvvisamente vuota, nelle amarezze legate a certi rovesci della vita, nella sistematica mortificazione del non poter fare alcunché, hanno riposto una piccola grande speranza proprio in noi: a queste persone dedico il mio pensiero e la mia conseguente azione. Non potrò mai dimenticare che, per una stagione affatto breve, tra costoro c’ero anche io, come tanti, troppi altri”.

Stampa