Fabrizio Lucchini – Verso la Libertà [Recensione]

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Scrivo recensioni musicali oltre che su questa testata internet anche su un altro sito che si chiama www.bandwall.it. Ho meno di trent’anni, ma una grande passione per la musica. Ho conosciuto tramite questi impegni molte persone con le più svariate esperienze musicali. Alcuni per le loro “stranezze” oppure per la loro propensione ad ostacolare degli schemi predefiniti mi hanno fatto urlare  “Questo è un genio!”. Altri invece, mi hanno fatto esclamare per la loro deficienza musicale  “Questo necessita urgentemente di un’oliata al cervello”. Insomma il mondo della musica ama come Allah la varietà infinita e cosmica.  Vi sono animali deprecabili alla ricerca del successo commerciale, ragazzi senza un soldo in tasca che suonano per passione, ragazzi che suonano con i soldini dei genitori, gente che trova la pace suonando, altri che invece sul palco diventano demoni.  Oggi parlerò di un’altra esperienza musicale. Quella di Fabrizio Lucchini.

La sua adolescenza è stata movimentata e travagliata. Orsù il nostro Fabrizio decide di sposare una via di purificazione e di allontanamento dai piaceri terreni. Si trasferisce a Roma presso il centro spirituale Hare Krishna (Sri Gauramandala). I dettami che gli vengono imposti sono durissimi:

– Latto-vegetariana la sua nuova alimentazione

– Nessuna assunzione di droghe (caffè, alcool, tabacco e the compresi)

– Non praticare sesso se non con il proprio coniuge o al fine della procreazione

– Non praticare giochi d’azzardo

 

Fabrizio Lucchini

Questo sua esperienza lo ha formato a livello spirituale ed interiore in maniera inossidabile. Con questo background culturale decide di riavvicinarsi alla musica che aveva temporaneamente accantonato. Ritorna a Terni e fonda insieme ad alcuni dei più importanti musicisti ternani i Surya. La loro line era composta da Marco Radicchi (Jumping Shoes) al basso, Alessandro Mazzoni alla batteria (Alex J, Japan Suicide, El Bandido) e infine lui doppio ruolo voce-chitarra.  Realizza con i Surya un Cd “E-Moved” nove tracce di hard-rock misto a psichedelia, in puro stile Jane’s Addiction e Genesis.

Dopo questo il Lucchini decide di sposare la via del solista e incide un nuovo lavoro. Si chiama “Verso la Libertà” in cui vi sono le collaborazioni dei notissimi Lorenzo Fontana, Fabio Battistoni e Marco Marchioli. Non dimenticando il lavoro di Alessandro Sisti al mixaggio.  Analizzando il suo lavoro ritengo che sia un testamento biologico della sua vita. Apre con “Aria di cambiamento” un’apertura di coscienza sulla voglia di cambiare e di interrompere il sentiero stabilito per un’altro privato e destinato. La sua voce assomiglia in alcune modulazioni a un Vasco Rossi intonato. Nella seconda traccia “Piccola Mimmy” fa cantare la sua compagna Patrizia Napoli. In “Ciò che la vita insegna” Fabrizio ci prende in braccio, e ci mette in guardia sulle scelte che ci frappone durante il nostro cammino la vita. Ci consiglia di fare di testa nostra e di non ascoltare chi vuole scegliere per noi. In “Se cercassimo di più” ci consiglia e ci sprona a non rimanere ovattati e distesi facendo dei frangiflutti viventi, ma di adoperarci a migliorare sempre, costantemente e comunque le nostre vite. Chiude con l’autobiografica “Lascia stare il maiale” non riferito ad appetiti sessuali, bensì agli appetiti di carne suina.

Non posso dirvi comprate questo cd, visto che Fabrizio lo distribuisce gratuitamente o in cambio di un piccolo obolo, ma complessivamente il suo è un lavoro che apprezzo oltre che per la sua musicalità hard-rock progressive anche per la volontà di inserire dei contenuti personali mordaci ed intestini che sfuggano dalle lobbies delle case discografiche e dal successo commerciale cercato anche da chi non sa tenere minimamente una chitarra sulle mani.

Fabrizio Lucchini alla chitarra
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