Fallimento società ternana di telefonia ”Il Punto”, pesanti condanne emesse dal tribunale di Milano

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tribunale-milanoPesanti condanne emesse dal tribunale di Milano a carico degli imputati coinvolti nel fallimento della società di telefonia “Il Punto” che operava fino al 2006 attraverso diversi negozi nel territorio ternano. L’indagine, partita nel 2008 dagli uomini della Guardia di Finanza di Terni, aveva portato all’arresto del titolare della società ternana, Marco Moroni, su disposizione del gip di Milano, con l’accusa di bancarotta fraudolenta.

Gli uomini delle fiamme gialle avevano accertato a suo tempo che Moroni e i suoi collaboratori avevano deliberatamente svuotato le casse della società, appropriandosi di circa 3 milioni di euro, trasferendone i fondi ad altre società che facevano sempre capo allo stesso Moroni come la Lem group S.r.l. e la International Business Mobile S.r.l., in previsione del fallimento della società “Il Punto” e, conseguentemente, truffando i relativi creditori tra i quali compariva anche lo Stato. Un passaggio di soldi – sostengono i magistrati milanesi – senza giustificato motivo se non quello illecito di sottrarli all’attivo fallimentare e farli così rientrare nella propria disponibilità.

Ora, a distanza di circa 5 anni, sono arrivate le condanne emesse dai magistrati milanesi che hanno accolto l’impianto accusatorio del pubblico ministero, Gaetano Ruta. Nel dettaglio, il titolare Marco Moroni è stato condannato a 8 anni e 6 mesi di carcere, Paolo Colafigli a 7 anni e 6 mesi, Filippo Battaglia 6 anni mentre l’avvocato ternano Massimo Longarini, accusato di concorso in bancarotta fraudolenta, è stato condannato a 5 anni. Francesco Molinari, infine, 5 anni e 9 mesi mentre per il notaio di Rimini, Livio Bacciocchi, 5 anni e 6 mesi.

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