Flop del nuovo mercato coperto: ad un anno dall’inaugurazione pochi clienti e conti in rosso

Furono traslocati da piazza del Mercato a Largo Manni circa un anno fa, a seguito della decisione di vendere l’area del vecchio mercato coperto al gruppo gdo Superconti.  Ora, mentre la cessione a Superconti non si è ancora concretizzata e a piazza del Mercato regna ormai il degrado e l’incuria, gli operatori commerciali del nuovo mercato coperto, a 12 mesi di distanza, tirano le somme dei propri affari. I risultati non sono quelli sperati anzi, la situazione in cui versano i commercianti è decisamente critica, come riferisce al Giornale dell’Umbria Roberto Latini, portavoce degli operatori: “I conti sono in rosso sin da quando abbiamo aperto qua dentro, le persone che vede qua attorno sono solo amici e parenti di chi ha il banco, i clienti scarseggiano e non soltanto perché in questi giorni fa caldo, la storia è identica in estate come in inverno”.

Situazione davvero infelice: pochissimi clienti, corridoi semivuoti, magri incassi di giornata ed infine, alcuni banchi addirittura chiusi perché, alcune volte, conviene tenere giù la saracinesca piuttosto che alzarla. Molti sono i fattori che hanno portato questa situazione di disagio ai piccoli esercenti. Primo fra tutti la posizione della struttura, non proprio centrale anzi, un po’ marginale, la crisi economica che sta attanagliando l’economia ternana, le valanghe di multe che vengono effettuate nello slargo adiacente la struttura che il più delle volte scoraggia i clienti ad andare a far la spesa ed infine, la latitanza da parte di Palazzo Spada, nonostante siano arrivate diverse richieste da parte degli operatori.

“Abbiamo perso pure la voglia di protestare – riferisce Latini – dopo una prima lettera di protesta al Comune e dopo l’incontro che abbiamo avuto a Palazzo Spada con i capigruppo per spiegare i nostri problemi e le difficoltà che incontriamo a lavorare qua dentro, nessuno di questi amministratori si è fatto vivo. Anzi, in realtà si sono fatti vivi per ricordarci il contratto di locazione”. L’ultima lettera di protesta inviata a Palazzo Spada e firmata dalla stragrande maggioranza degli operatori è datata 18 giugno ma ad oggi, dagli amministratori comunali, non hanno ricevuto alcuna risposta.

Comunque i commercianti non molleranno, anzi la loro speranza è che qualcuno delle alte sfere comunali, in primis il primo cittadino, “venga a constatare di persona in che situazione ci troviamo”.

Stampa