Fontana di piazza Tacito, Italia Nostra: ”Congelare i lavori e accertare responsabilità”. TernIdeale: ”Recupero tal quale”

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cantiere Fontana piazza TacitoContinua ad essere al centro del dibattito il restauro della Fontana di piazza Tacito, soprattutto dopo che sono emerse le voci sui danni, oramai irreparabili, dei mosaici del Cagli subiti nel corso degli anni. Infatti, secondo il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” di Torino, incaricata dal Comune di redigere un rapporto dettagliato sullo “stato di salute” della fontana, pare che i mosaici siano oramai irreparabilmente danneggiati a causa di una manutenzione deficitaria e da metodi di pulitura errati effettuati nel corso degli anni.

Italia Nostra. In merito alle azioni da intraprendere si sono espresse Italia Nostra e TernIdeale. La prima, nella giornata di oggi, chiederà la convocazione urgente di un’assemblea dei soci della Fondazione Carit, la maggior finanziatrice del progetto di riqualificazione, con l’obiettivo di stoppare temporaneamente la fase di restauro finché non si accertano le colpe di una manutenzione insufficiente portata avanti negli anni sulla fontana. Inoltre, l’associazione si oppone alla demolizione dei mosaici senza l’autorizzazione del Ministero. “Italia Nostra chiederà ufficialmente oggi, a termini di regolamento interno, che l’assemblea dei soci della Fondazione Carit sia urgentemente convocata a seguito delle notizie che stanno emergendo grazie al rapporto stilato dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino sui mosaici della Fontana di piazza Tacito. Ribadiamo che la Fondazione, soggetta a una disciplina molto severa relativamente alla conservazione del proprio patrimonio, non può intervenire come un bancomat, con ingenti somme di denaro, se esistono – come esistono – precise e altrui responsabilità al riguardo”.

“Si congeli pertanto – continua l’associazione – la fase del restauro del decoro musivo fino a quando non saranno ufficialmente chiarite le colpe di tale vergogna, che è diritto-dovere di tutti individuare, mentre la dirigenza della Fondazione sembra aver deciso di andare avanti lo stesso nonostante sia certamente mancata un’adeguata analisi preventiva del quadro generale, nonostante non si sia mai registrata la necessaria manutenzione programmata negli anni, nonostante il suo stesso assordante silenzio dinanzi al crescendo di atti vandalici perpetrati nel tempo contro quella stessa Fontana che oggi si vorrebbe recuperare. Fin quando non si cambierà metodo, facendo anzitutto pagare chi ha sbagliato, siamo autorizzati a pensare che quanto accaduto potrà ripetersi, tanto nessuno mai risponderà. L’Assemblea dei soci deve pertanto riunirsi anche per delimitare severi confini – materiali e morali – rispetto ai propri, futuribili, nuovi interventi, giungendo a prevedere la redazione di patti scritti con i propri beneficiari, accordi la cui rottura imponga precise azioni di responsabilità, quale che sia l’interlocutore della Fondazione. Dall’altra parte – conclude Italia Nostra – si ricorda a tutti gli interessati che non è possibile demolire i mosaici, se non attraverso l’autorizzazione del Ministero, eventualità cui Italia Nostra si opporrà con forza”.

TernIdeale. TernIdeale, invece, propone di bloccare l’attuale progetto di restauro della fontana, ritenuto dall’associazione sbagliato, costoso e dannoso, per avviarne uno che porti ad un ripristino “tal quale” dei mosaici. “TernIdeale è in attesa di un riscontro da parte del presidente del Consiglio comunale, Giorgio Finocchio, e da parte del presidente della prima commissione consiliare permanente, Giuseppe Boccolini, relativamente all’ audizione richiesta per illustrare le ragioni che ci inducono a chiedere al Comune di Terni di bloccare l’iter procedurale dell’attuale progetto di restauro predisposto dall’amministrazione comunale. Intervento che riteniamo sbagliato, fuori mercato, inutilmente costoso e dannoso per la sua irreversibilità”.

“Cogliamo questa occasione – prosegue l’associazione – per dire qualcosa anche riguardo all’attuale situazione di piazza Tacito e della sua fontana monumentale. Ribadendo che a nostro avviso non possa esserci soluzione diversa dal rifacimento ‘tal quale’ dei mosaici di Cagli, invitiamo gli organi di stampa a verificare se all’indomani del restauro del 1995 sia stato redatto un analitico disciplinare per le manutenzioni da eseguire sulla fontana e se le disposizioni contenute in esso siano state seguite o meno. Sarebbe, infine, opportuno che l’amministrazione comunale rendesse pubblica per intero e non per estratto, magari attraverso il sito internet istituzionale, la relazione valutativa della società ‘La Venaria’ di Torino sullo stato. Ciò consentirebbe – conclude TernIdeale – ai cittadini tutti di conoscere direttamente, e non ‘de relata’, le vere condizioni della fontana monumentale e le ipotizzate cause che le hanno determinate”.

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