Fusione Outokumpu-Inoxum, Ad Pucci: ”Ottime prospettive per Ast, nessun esubero”

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“Le prospettive per la Tk-Ast sono ottime, le linee del progetto presentato da Outokumpu sono valide e inalterate e ci fanno essere fiduciosi perché la situazione possa migliorare ancora di più nel tempo”: così il nuovo amministratore delegato dell’acciaieria di Terni, Marco Pucci, ha parlato oggi in merito al piano di fusione tra il settore Inox della multinazionale tedesca e di quella finlandese. Pucci ha cercato con forza di fugare i dubbi recentemente espressi da Fim-Cisl circa il rischio che gli stabilimenti di Terni possano finire penalizzati dalla fusione dei due colossi dell’inox. L’ad ha fornito rassicurazioni anche per quanto riguarda i posti di lavoro.

Pucci (subentrato il primo aprile scorso a Harald Espenhahn) ha fatto sapere che la Tk-Ast “é parte attiva in tutti i quattro gruppi di lavoro (su commerciale, acquisti, logistica e personale) avviati tra Inoxum e ThyssenKrupp per sancire lo startup interaziendale e valutare le possibile prospettive”.

“Stiamo lavorando intensamente – ha aggiunto – alle attività di riduzione dei costi e al miglioramento delle efficienze e della competitività, perché laddove non ci aiutano i mercati ci dobbiamo aiutare da soli. Mettere insieme due colossi non è semplice”. La nuova società (composta al 70,1% da Outokumpu e al restante 29,9 da ThyssenKrupp) dovrà risparmiare, nello specifico, circa 250 milioni di euro e per farlo si lavorerà in particolare sulla logistica. L’acciaieria di Terni – ha confermato ancora Pucci – sarà dunque, insieme a quella di Torino, in Finlandia, uno dei due centri europei sui quali punterà la nuova società.

“Abbiamo dei vantaggi competitivi e dobbiamo fare in modo di mantenerli – ha detto ancora – per questo dobbiamo continuare a insistere sui temi dell’energia, delle infrastrutture e della ricerca. Da parte governativa abbiamo ricevuti rassicurazioni su questi aspetti”. Nello stabilimento umbro, ha aggiunto, la produzione potrebbe “viaggiare a velocità massima, fino a 1,7 milioni di tonnellate l’anno, ma questo dipende dal prodotto che si fa e da quello che ci chiede il mercato”. Sulle prospettive occupazionali l’ad di Tk-Ast, rispondendo ai giornalisti, ha spiegato di non credere che ci sia la necessità di “asciugare il numero dei posti di lavoro. Di esuberi non si è mai parlato e rischi di questo genere non ne vedo. Il numero degli occupati é adeguato”.

Per quanto riguarda il perfezionamento della fusione, Pucci ha spiegato che entrambe le multinazionali stanno lavorando quotidianamente, in queste settimane, alla preparazione “dei dati e dei piani da inviare alla Commissione europea in materia di norme antitrust, Commissione che verso settembre dovrebbe dare il suo parere all’operazione. Ricevuto l’eventuale giudizio favorevole le due aziende già tra novembre e dicembre saranno subito pronte a perfezionare il tutto”.

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