Gestione rifiuti e Css, M5S: ”Ternani pagheranno più tasse per aumentare rischio cancro”

I cittadini ternani pagheranno tasse sui rifiuti più salate e in cambio vedranno aumentare l’inquinamento e il rischio di ammalarsi di cancro. E’ la durissima considerazione del Movimento 5 Stelle di Terni in merito al Piano d’Ambito per la gestione dei rifiuti e al relativo bando per l’affidamento del servizio.

Il M5S in una nota scrive che “pagheremo (con la nostra Tares) per far bruciare i rifiuti! Diabolico, vero? Pagare per aumentare il rischio di farci ammazzare di cancro. Siamo stufi delle morti legalizzate. Gli impianti che potrebbero, se confermato, bruciare rifiuti nella nostra città sono Ast, (a quanto intuibile dalle autorizzazioni che lo fanno rientrare all’interno degli impianti di produzione termoelettrica) e l’inceneritore Aria Spa”.

In una altro passaggio il Movimento ricorda di aver presentato 500 firme con la proposta per l’attuazione della strategia Rifiuti Zero: “La cittadinanza non ne può più dell’inquinamento: noi proponiamo la strategia Rifiuti Zero e loro rispondono con l’incenerimento. La Tares soffoca famiglie e imprese: noi proponiamo l’abbattimento della tassa tramite la vendita diretta dei materiali riciclati e loro rispondono con una gestione quattro volte più onerosa”. Il giudizio è quanto di più negativo possa esserci: “Invece di percorrere la via da noi indicata di una una Terni a rifiuti zero, i nostri solerti governanti, stanno mettendo in piedi, un po’ alla volta, un polo di produzione sistematica, basato sulla produzione di ecoballe da incenerire. Come dire, utili garantiti, sulla nostra pelle”.

Il comunicato integrale del Movimento 5 Stelle Terni:

Far pagare i cittadini per essere avvelenati, differenziare per bruciare meglio. È quello che avverrà a Terni se il Piano d’Ambito per la gestione dei rifiuti e il bando per l’affidamento del “servizio” (15 anni per 394 milioni) non subiranno modifiche sostanziali. Tutto questo mentre la proposta di delibera per l’attuazione della strategia Rifiuti Zero avanzata dal Movimento Cinque Stelle Terni verrà fagocitata da una bozza di delibera attuativa di Giunta che ne smorzerebbe completamente l’efficacia.

I punti inderogabili su cui il Movimento 5 Stelle Terni non intende arretrare sono:

– abbattimento della tassa rifiuti e servizi (la famosa “TARES”) del 60% grazie al ricavato, di circa 9 milioni di euro, ottenuto dalla vendita diretta dei materiali riciclati (Accordo Quadro ANCI-CONAI); – creazione di un impianto per il Trattamento Meccanico-Biologico dei rifiuti (sulla scorta dell’esperienza del Centro Riciclo di Vedelago);

– uso di tecnologie avanzate come i trasponder (microchip utilizzati per la tracciabilità e identificazione del rifiuto) per la determinazione della tariffa puntuale;

– attuazione di pratiche credibili e virtuose volte a ridurre a monte la produzione di rifiuti con l’obiettivo di raccolta differenziata dell’85% entro 2015; – no assoluto all’incenerimento del combustibile solido secondario (CSS);

– creazione di un osservatorio che controlli il pieno raggiungimento degli obiettivi; onorabilità, professionalità, gratuita della prestazione e assenza di conflitto di interesse dovranno essere principi costitutivi di tale organismo che si dovrà basare sulla partecipazione diretta dei cittadini e dei comitati.

Nessuno di questi punti, a quanto sembra, sarà recepito e fatto proprio dall’Amministrazione Locale. E’ però riduttivo dare la colpa solo alle menti ternane che gestiscono l’affare (Comune ed Asm): in realtà il problema è più complesso e bisogna volgere lo sguardo verso ciò che la Regione si sta apprestando a varare. Tutto ruota intorno alla sigla CSS, oscuro acronimo che sta per “Combustibile solido secondario”. Cos’è? Semplice: immondizia. Trattata, triturata ed essiccata ma pur sempre immondizia. E’ la forma in cui i rifiuti possono essere bruciati all’interno di forni industriali, inceneritori appunto, aumentando il loro potere calorifico per produrre più energia. Generalmente i rifiuti più adatti sono i materiali plastici e i derivati dal petrolio. Mondezza bruciata per produrre energia!

Ritorna dalla finestra ciò che sembrava si potesse far uscire dalla porta. Ma c’è di più: pagheremo (con la nostra TARES) per far bruciare i rifiuti! Diabolico, vero? Pagare per aumentare il rischio di farci ammazzare di cancro. Siamo stufi delle morti legalizzate. Gli impianti che potrebbero, se confermato, bruciare rifiuti nella nostra città sono AST, (a quanto intuibile dalle autorizzazioni che lo fanno rientrare all’interno degli impianti di produzione termoelettrica) e l’inceneritore Aria Spa.

Stefano Tirinzi, Direttore ASM Terni SpA, durante la prima audizione per la nostra proposta di delibera popolare per la quale sono state raccolte dal M5S Terni più di 500 firme in due giorni, ha affermato: “noi faremo un progetto di revamping dell’impianto di selezione finalizzato a queste due linee guida, di recuperare più plastica, più carta, più vetro a monte possibile e poi vedere di avere la possibilità di trasformare questo, secondo quello che avverrà in sede di revisione del piano regionale a cui faceva riferimento anche il presidente, con la possibilità di produrre CSS”. L’ASM sarebbe pronta immediatamente, se confermato, a destinare il 10% della raccolta differenziata di Terni alla produzione di CSS. Ciò significherebbe impiegare soldi ed energie dei ternani per raccogliere e differenziare il rifiuto per poi incenerirlo, bruciarlo, insomma produrre veleno per respirarlo!

Tutto ciò è illogico come illogica è la politica ternana. Senza una visione strategica del futuro. Fino a ieri, a Terni, l’acciaio era la fonte primaria di reddito, domani saranno i rifiuti? O meglio il loro incenerimento a danno della salute dei cittadini. La conca ternana sarà l’inceneritore del cuore verde d’Italia?

Invece di percorrere la via da noi indicata di una una Terni a rifiuti zero, i nostri solerti governanti, stanno mettendo in piedi, un pò alla volta, un polo di produzione sistematica, basato sulla produzione di ecoballe da incenerire. Come dire, utili garantiti, sulla nostra pelle.

La cittadinanza non ne può più dell’inquinamento: noi proponiamo la strategia Rifiuti Zero e loro rispondono con l’incenerimento. La TARES soffoca famiglie e imprese: noi proponiamo l’abbattimento della tassa tramite la vendita diretta dei materiali riciclati e loro rispondono con una gestione quattro volte più onerosa.

Città come Salerno, Capannori, Parma, Novara, Pordenone, Udine, Benevento, Teramo, Asti, Belluno, Carbonia nel giro di un anno sono riuscite a raggiungere quote superiori al 65% di raccolta differenziata. Perché Terni non può ambire a raggiungere questo obiettivo? Quasi che i ternani siano più incivili di altri cittadini come lasciano intendere i i nostri amministratori per scaricare le loro responsabilità.

Dove sono tutte le belle parole spese a favore della Strategia Rifiuti Zero? E’ lecito dubitare che i nostri amministratori abbiano mai avuto lontanamente l’idea degli argomenti trattati. Legata a schemi economici obsoleti e lontana anni luce da esempi virtuosi la nostra classe politica è stata incapace di raggiungere ogni obiettivo minimo che si era prefissata.

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