Idroelettrica prodotta a Terni, Italia Nostra: ”Decine di milioni di euro finiti a Perugia”

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galletoTerni non ha mai ottenuto compensazioni ambientali per l’energia idroelettrica prodotta da Endesa e E.On, decine di milioni di euro per i canoni di concessione sono stati invece incassati dalla Regione Umbria. E’ quanto denuncia il presidente di Italia Nostra Terni, Andrea Liberati, che ora è deciso a far luce sulla questione ed ha inviato richieste di accesso agli atti alla Provincia di Terni e alla Regione.

Il comunicato di Andrea Liberati:

“Se fosse un film, sarebbe ‘La stangata’: chi la subisce è naturalmente Terni. Certo, un caso. L’ennesimo, ma pur sempre un caso. Italia Nostra intende far luce sulle decine e decine di milioni di euro che sappiamo esser stati inviati alla Regione da Endesa ed E.On negli ultimi dieci anni a titolo di canoni di concessione per lo sfruttamento idroelettrico: quanto ne sarebbe tornato su Terni sotto forma di tangibili ‘compensazioni ambientali’, come di regola accade altrove? Sono già in molti ad assicurare ‘nemmeno un cent’.

Se così realmente fosse -e attendiamo al riguardo una puntuale risposta alla nostra PEC spedita lo scorso sabato notte, 6 settembre- sarebbe una grande vergogna che bisognerebbe spiegare anzitutto ai residenti di Terni.

In questa provincia infatti insistono gli impianti idroelettrici più importanti dell’Umbria e tra i più grandi del Centro Italia, per circa 1 Twh annuo di produzione: cosa ne ricaverebbe Terni?

Sembra che, nel 2001, dopo aver ceduto a stranieri di fatto la stessa Cascata delle Marmore, ‘temporizzata’ da 85 anni con l’elemosina delle ore (bene capire se ne sia stata pure diminuita la portata a fronte dell’aumento orario accordato dal concessionario di turno: già partita la PEC alla Provincia), staremmo regalando anche il nostro ‘tesoretto’ -i proventi delle concessioni- ad altri. Ma perché? Italia Nostra sfida la Regione dell’Umbria a dimostrare il contrario.

Tale tesoretto annuo è peraltro destinato a crescere enormemente in futuro, contribuendo a cambiare in meglio il volto di Terni. Presto spiegheremo perché. Non solo: un ulteriore progetto di potenziamento della rete idroelettrica è stato presentato quasi tre anni fa, per una potenza installata di circa 200 MW aggiuntivi. Ora, al di là del merito tecnico, a fronte di altri possibili giganteschi introiti per i concessionari, cosa ne guadagnerebbe concretamente Terni? Si pensa di proseguire con grandi svendite e corrispondenti elemosine? Qualche amministratore locale è in grado di interpretare correttamente l’espressione ‘accordi compensativi’?

Segue copia della prima richiesta di accesso agli atti via PEC, spedita il 6 settembre, ore 23.15, alla Giunta Regionale dell’Umbria e alla Direzione Ambiente regionale (alla Provincia di Terni per conoscenza); segue copia della seconda e diversa richiesta di accesso agli atti via PEC, spedita il 7 settembre, ore 00.33, alla sola Provincia di Terni.

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ALLA REGIONE

Con la presente la sottoscritta associazione chiede ai sensi del nuovo D. Lgs. 33/2013, attuativo della legge 190/2012:

1) di ricevere i dati riguardanti l’ammontare economico globale versato alla Regione Umbria negli anni 2003-2013 dalle società pubbliche e private a titolo di canoni di concessione idroelettrica, differenziando tali introiti per provincia di competenza (Perugia-Terni) e per appartenenza o meno a grandi derivazioni idroelettriche;

2) di ricevere i dati riguardanti l’ammontare economico globale versato alla Regione Umbria negli anni 2003-2013 dalle società ENDESA e poi E.ON a titolo di canoni di concessione idroelettrica (provincia di Terni), esplicitando inoltre l’ammontare pagato dalle stesse per la sola concessione ‘Galleto’ (Terni) negli anni 2003-2013;

3) di sapere se e in quali puntuali termini economici –anno per anno, dal 2003 al 2013- gli importi di cui al punto 1) siano stati successivamente riassegnati sui territori delle province di Perugia e Terni;

4) copia del progetto della società E.ON relativo al potenziale nuovo bacino idroelettrico individuato dalla stessa tra Marmore, Miranda e i Prati di Stroncone (Terni), chiarendo infine lo stato di avanzamento della proposta medesima qualora fosse stato avviato un qualsiasi iter burocratico al riguardo.

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ALLA PROVINCIA

Con la presente la sottoscritta associazione chiede ai sensi del nuovo D. Lgs. 33/2013, attuativo della legge 190/2012:

1) di ricevere i vigenti disciplinari di concessione riguardanti le grandi derivazioni idroelettriche presenti in provincia di Terni, nonché eventuali accordi e/o patti aggiuntivi esistenti tra Provincia di Terni e la società E.On anche con riferimento a c.d. compensazioni ambientali previste su Piediluco e zona di Corbara;

2) di chiarire, dati alla mano, se all’aumento delle ore di apertura della Cascata delle Marmore, avvenuto negli anni 2000-2010, sia corrisposta una diminuzione della portata della medesima da parte di Endesa/E.On, eventualmente conosciuta dalle Autorità locali;

3) se, per Piediluco, le Giunte provinciali di Terni abbiano mai ordinato agli uffici -almeno negli ultimi dieci anni- una propria e puntuale valutazione e ricognizione del danno ambientale/materiale cagionato ai beni immobili dei residenti dalle variazioni di livello idrografico.

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