Inaugurata la sede di Medicina, Polli: ”Strategica per il Polo”. Melasecche: ”Inaugurazione ridicola”

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Tra mille peripezie, ritardi, lavori ultimati e poi ripresi, proteste studentesche e promesse di aperture imminenti e rimandate, questa mattina è stato tagliato ufficialmente il nastro per l’inaugurazione della nuova facoltà di Medicina. All’evento erano presenti il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, il presidente della Provincia, Feliciano Polli, la presidente della Regione, Catiuscia Marini, il rettore dell’Università di Perugia, Francesco Bistoni e il vicario del vescovo, Don Francesco De Santis, che ha benedetto i locali della struttura.

Tutti i presenti hanno sottolineato come la struttura accresca la promozione e lo sviluppo della ricerca e della cultura, anche oltre i confini regionali e che Terni ha caratteristiche e potenzialità per ricoprire un ruolo importante nell’università.

Per Feliciano Polli “questa sede è l’incontrovertibile segno concreto del consolidamento della presenza dell’università a Terni, rafforzata dalla costituzione dell’azienda ospedaliera integrata, così come prevista dalla legge di riforma regionale della sanità. Se il Polo universitario ternano vuole avere un futuro ed essere il motore dello sviluppo culturale ed economico del territorio allora Medicina è strategica ed è, allo stesso tempo, elemento fondamentale dell’offerta formativa dell’Università di Perugia. L’inaugurazione di oggi – ha poi sottolineato – è frutto di una straordinaria collaborazione tra università, istituzioni locali, Regione e territorio. Si tratta di un intervento di architettura moderna e funzionale che qualifica Terni e il suo territorio, che è anche il risultato dell’attenzione puntigliosa e stimolante degli studenti che l’hanno fortemente attesa e doverosamente  voluta. Questa inaugurazione costituirà davvero un evento, se segnerà l’apertura di una nuova stagione del Polo ternano e della stessa Università di Perugia che sa guardare all’Italia e al mondo”.

Il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli

Polli ha ricordato che una presenza universitaria di qualità, la didattica, l’assistenza e, soprattutto, la ricerca, sono elementi irrinunciabili. “Lo hanno da sempre affermato sia il rettore Bistoni – ha osservato il presidente – sia i vertici di Cun e Anvur, nel corso del convegno organizzato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Terni; impostazione condivisa con istituzioni locali e con la stessa presidente della Regione, Catiuscia Marini. Il corso di Terni, con il 30% degli studenti, è garanzia per le scuole di specializzazione, per la possibilità di formare specializzandi, oltre che a Perugia anche a Terni, nell’ambito di un nuovo spirito collaborativo, ampio e proficuo, tra le professionalità del mondo accademico e di quello ospedaliero. Senza la Facoltà di Medicina, l’Azienda ospedaliera avrebbe vita difficile, compromettendo la possibilità di migliorare la sanità dell’Umbria, la sua qualità e la capacità di attrazione dall’esterno, in particolare dal Lazio,  compromettendo anche la prospettiva di essere punto di riferimento per la ricerca a livello nazionale e internazionale”.

Il presidente ha concluso dichiarando che il Polo universitario ternano dovrà funzionare da collante per interagire con i più vicini atenei, come quelli dell’Aquila e di Rieti, partendo proprio dallo sviluppo dello stesso e dalla nuova sede di Medicina, in modo tale da far diventare Terni il motore della ricerca universitaria globalizzata. “Dobbiamo costruire le condizioni per una presenza universitaria più piena e qualificata per tutti coloro che si formeranno a Terni, nonché per la stessa comunità cittadina e regionale. L’approvazione del nuovo regolamento di Ateneo è a buon punto e il rettore ha saputo disegnare per la nuova struttura accademica ternana un importante ruolo di coordinamento e programmazione. Quella di oggi sarà quindi una giornata memorabile se produrrà consapevolezza e volontà e se da essa scaturiranno tutte le azioni e le decisioni utili a coltivare una grande ambizione: Terni motore della research university globalizzata. Il futuro di Terni e dell’Umbria si gioca innanzitutto su cultura, ricerca e innovazione; l’Università ne è il cardine. Il corso di Medicina a Terni e il Polo ternano nel suo complesso costituiscono e costituiranno, in questa  ottica, uno dei pilastri su cui poggia e si sviluppa questa straordinaria scommessa. Una scommessa che non possiamo perdere, come non possiamo perdere quella dell’azienda integrata. Sono troppo importanti – ha concluso il presidente – e troppo gravi sarebbero le conseguenze di un insuccesso. Da qui la responsabilità cui, oggi, siamo chiamati ciascuno e tutti insieme. Il passaggio è difficile, ma ce la dobbiamo fare. Lo chiede una comunità che scommette con noi, e da noi attende una risposta alla speranza di futuro”.

Enrico Melasecche, consigliere comunale d'opposizione dell'Udc

Il consigliere d’opposizione e segretario provinciale dell’Udc, Enrico Melasecche, ha commentato invece in modo molto critico definendo l’inaugurazione odierna “abbastanza ridicola”. “Non ho volutamente partecipato alla ennesima cerimonia di inaugurazione di un edificio – riferisce il consigliere comunale – il cui atto di nascita fu firmato a fine anni ’90 dal sottoscritto quale rappresentante di quella giunta comunale liberaldemocratica e dai rappresentanti di Università e Regione. Volemmo fortemente un edificio modernissimo per il primo triennio di Medicina, peraltro volemmo altrettanto fortemente quella collocazione strategica, ma fra alterne vicende e plurime inaugurazioni, solo a distanza di circa 14 anni è aperta agli studenti. Quanto ai tempi somiglia un po’ a quelle opere infinite di cui l’Italia, non la migliore, è piena. Fra posa della prima e della seconda pietra, fra conferenze stampa pre e post elettorali di cantiere, fra aperture, visite ufficiali o meno, inaugurazioni varie, credo che il grande evento di oggi è il decimo della serie”.

“Tutti sanno – ha aggiunto Melasecche – che il palazzo non è neanche terminato e chissà quando lo sarà, e che la progettazione un po’ faraonica per un edificio che è molto bello ma sotto l’aspetto del risparmio energetico e dell’abbattimento dei costi di manutenzione, pulizia delle vetrate, ecc.., costituisce l’antitesi della razionalità. Forse un’apertura sotto tono avrebbe evitato discorsi magniloquenti quanto fuori luogo, per la storia di quel palazzo, per le prospettive (quelle vere) della presenza universitaria a Terni che vede perdere, al di là delle parole di circostanza, quel ruolo che aveva conquistato nell’ultimo quindicennio, per il trattamento che la Regione sta riservando alla Sanità ternana. Ma a terni crediamo ancora alle tante parole di cerimonie, tardive quanto ripetitive, oppure cominciamo a renderci conto che, cambiato il mondo, se vogliamo avere qualche speranza di futuro, dobbiamo innovare seriamente anche qui da noi logiche, metodi e classe dirigente?”.

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