Inceneritore, il nuovo piano d’ambito sarà votato a metà maggio. Comitato: ”Vigileremo”

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Era stato il sindaco Leopoldo Di Girolamo ad annunciare di voler considerare una gestione dei rifiuti che non contemplasse l’incenerimento. Ora è arrivata la conferma nell’incontro tra il Comitato No Inceneritori e il Direttore dell’ATI 4 Roberto Spinsanti: per la metà di maggio sarà discusso dai sindaci il nuovo progetto di Piano d’Ambito che non prevede più l’incenerimento a chiusura del ciclo dei rifiuti.

Rimane però scettico il Comitato: “Fin quando non potremo analizzare il progetto alternativo per noi restano parole. Tra l’altro sarà importante tenere sotto la lente dei riflettori il metodo con cui tale progetto seguirà l’eventuale iter: non è chiaro infatti se i cittadini e i comitati avranno la possibilità di accedere all’informazione e soprattutto di esprimere la  loro posizione in merito. Chissà che in Consiglio qualcuno non si degni di porre il problema”.

Questa mancanza di trasparenza fu denunciata dal Comitato già durante il convegno del 17 marzo, non ricevendo alcuna risposta positiva dal sindaco in merito ad un suo impegno formale a rendere quanto più possibile pubbliche le fasi di sviluppo e i contenuti dell’iter approvativo.

Le perplessità riguardano anche le reali intenzioni: ”Ci chiediamo se davvero si punti all’obbiettivo di non incenerire i rifiuti, ma soprattutto fino ad oggi nessuno ha parlato di strategia Rifiuti Zero, di programmi tecnici e comunicativi dettagliati di raccolta differenziata, di riduzione e riciclo. Assistiamo solo alla pessima gestione dell’ASM che sta facendo infuriare i cittadini, su cui non vorremmo in futuro si riversasse la responsabilità del mancato successo del porta a porta. In più è assordante il silenzio attorno all’incenerimento del pulper, che viene fatto passare come biomassa mentre è pieno di inquinanti visto che è lo scarto del macero della carta. Tra l’altro in provincia di Lucca, da cui proverrà il 90% del pulper per TerniENA, stanno cercando soluzioni alternative all’incenerimento. Perchè dobbiamo bruciarlo a Terni?”

I membri del Comitato No Inceneritori denunciano poi come nel frattempo i costi dello smaltimento in discarica aumentino mentre con un programma serio di porta a porta si risparmierebbe nell’immediato: “Altrimenti perché centinaia di comuni in Italia hanno intrapreso tale strada?”

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