Inceneritore Terni, è scontro tra Movimento 5 Stelle e Forza Italia sulle parole di ACEA in Regione

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Nella mattinata di ieri per la prima volta i vertici di Acea si sono presentati a Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio regionale Umbro, per un’audizione in commissione in merito al trattamento dei rifiuti in Umbria.

 

E da qui è nata la polemica che ha coinvolto Andrea Liberati del Movimento 5 stelle e Raffaele Nevi di Forza Italia, in merito all’interpretazione delle parole espresse dalla società controllata dal Comune di Roma.

Per Liberati “I delegati dell’impresa, sottoposti alle domande dei consiglieri regionali, hanno risposto con parole chiare, confermando l’impegno a investire da noi a tutto campo, con forza, in modo innovativo, mettendo in atto le più sostenibili pratiche ambientali nella gestione dei rifiuti. Rispetto all’impattante impianto di incenerimento di Terni, voluto a suo tempo da gran parte di sinistra e destra, all’epoca largamente finanziate dall’ex Gruppo Agarini, si parla per la prima volta del suo possibile definitivo superamento, come prefigurato dallo scrivente Gruppo sin dall’agosto 2016. Un percorso burocratico non certo facile, viste pure le lentezze nella programmazione e nell’attuazione dei Piani da parte di AURI e Regione; un percorso nondimeno sicuramente realizzabile nel medio termine.”

“ACEA – continua il pentastellato – ha espresso la volontà di avviare nuovi iter amministrativi per attuare anche in Umbria le politiche ambientali più avanzate, a maggior ragione considerando le criticità di alcuni territori. Partendo subito, considerando la durata di simili procedimenti, sarebbe pure possibile anticipare il 2024, data di scadenza delle autorizzazioni all’incenerimento, con la possibilità di investire risorse significative su Terni quale futura fabbrica dei materiali e, dunque, sviluppando una virtuosa filiera del recupero, con posti di lavoro qualificati: in questa direzione va intesa la partecipazione di ACEA alla manifestazione di interesse per l’Area di crisi complessa Terni-Narni, emersa nel corso dell’audizione.”

Un impegno serio a promuovere pratiche diverse dal passato, andando finalmente oltre la situazione esistente anche ben prima del 2024, ma sopratutto, per Liberti, un grande successo del Movimento 5 stelle, da sempre attenta alla tematica.

Dichiarazioni che hanno portato ad un’immediata risposta da parte di Nevi, prontissimo nello smentire l’interpretazione di Liberati: “Il grillino Andrea Liberati è stato completamente spiazzato dalle dichiarazioni dei tecnici di Acea che, sulla base delle domande poste dal sottoscritto, hanno chiaramente detto di non avere intenzione di ritirare la richiesta di bruciare rifiuti urbani al posto del pulper di cartiera e che Acea non ha minimamente deciso di chiudere l’inceneritore di Terni”.

Nevi ha evidenziato come “le profezie di Liberati, affidate ad interventi stampa, da lui stesso fatti nel mese di aprile scorso circa un imminente ritiro da parte di Acea della richiesta di bruciare rifiuti e addirittura della chiusura del termovalorizzatore di Terni, sono da considerare, ad oggi, promesse non mantenute e di cui dovrà rispondere pubblicamente il Movimento Cinque Stelle: stamani forse hanno compreso che un conto sono le chiacchiere e un conto i fatti. Qui c’è tutto il fallimento di un movimento che fonda la sua esistenza su proposte che spesso si dimostrano irrealizzabili. E’ inutile che Liberati tenti, con il suo comunicato mandato in fretta e furia, di confondere la realtà e continuare a prendere in giro i cittadini ternani”.

Parole dure, a cui Liberati non ci sta e ribatte prontamente: “ACEA si è mostrata disponibile a lavorare da subito sul piano amministrativo per superare l’attuale assetto impiantistico sia su Terni che Orvieto, come potrà dimostrare inequivocabilmente il resoconto stenografico. Quindi il sottoscritto non è affatto spiazzato, ma soddisfatto di quanto sostenuto al riguardo, specialmente considerando l’eredità affaristica ricevuta da magna pars di destra e sinistra in Umbria.”

“Piuttosto – attacca Liberati – Raffaele Nevi potrebbe chiarire se Forza Italia abbia mai ricevuto finanziamenti dall’ex Gruppo Agarini, ossia il soggetto che ha voluto l’inceneritore.
Se sì, credo che Nevi abbia perso un’ottima occasione per stare zitto, eventualmente cospargendosi il capo di cenere”

Divergenze di interpretazioni, in una battaglia, quella sull’incenerimento a Terni, che ai più potrebbe sembrare un antipasto della prossima campagna elettorale per Palazzo Spada, alla fine regolata dall’intervento ufficiale da parte della Regione: “Marco Palazzesi e Roberto Piermatti di Acea hanno spiegato che nella provincia di Terni non ci sono criticità immediate, anche se i tempi per il Piano d’Ambito risulterebbero effettivamente lunghi e non offrirebbero le certezze necessarie a nuovi investimenti.”

“Rispetto al termovalorizzatore di Terni – concludono – ad oggi autorizzato solo per lo scarto delle cartiere di quasi tutta Italia, è stata confermata la richiesta alla Regione di bruciare gli scarti della raccolta differenziata con l’impegno a ridurre, nell’ambito delle misure relative al riconoscimento dell’area di crisi complessa, le emissioni in atmosfera”

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