Italia Nostra si unisce alla battaglia del Comitato No Cavalcavia di Cospea: ”Fare un tunnel pedonale”

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via-alfonsine-terniUn nuovo alleato al fianco del Comitato No Cavalcavia-Pro Cospea nella battaglia che vede impegnato quest’ultimo contro la realizzazione di un cavalcavia in via Alfonsine, che collegherebbe la nuova area commerciale con l’ipermercato Pianeta. Si tratta dell’associazione ternana Italia Nostra contrario al cavalcavia e favorevole alle proposte alternative presentate dal Comitato all’amministrazione di Palazzo Spada, tutt’ora però senza ricevere alcuna risposta in merito.

“Italia Nostra – dichiara l’associazione in un comunicato – si unisce alla battaglia dei residenti del quartiere Cospea nell’opposizione al progetto dell’impattante cavalcavia di via Alfonsine. Nessuno sente il bisogno di un’opera simile, soprattutto alla luce della ragionevolezza dei piani alternativi proposti mesi fa dal Comitato costituito dai cittadini. Piani che meriterebbero una risposta certa. In particolare, per collegare utilmente i due poli, sarebbe bene realizzare un tunnel pedonale, magari proprio con attività commerciali o spazi espositivi al suo interno, ottenendo in questo modo anche lo scopo di riparare i clienti dai rigori dell’inverno e dal sole estivo. Ciò anche considerando che una galleria carrabile sarà comunque costruita per collegare i due parcheggi sotterranei, quello dell’esistente centro commerciale e quello del futuro polo. Il Comitato richiede la presenza nel tunnel delle dotazioni tecnologiche più avanzate: videosorveglianza, climatizzazione, illuminazione adeguata, mobilità meccanizzata”.

L’associazione continua che c’è bisogno che il Comitato e le proposte avanzate vengano ascoltate e recepite perché la creazione di un cavalcavia farebbe sorgere un notevole impatto ambientale insieme ad un aumento della viabilità locale, già fortemente penalizzata dai numerosi passaggi di tir. “Occorre una soluzione tesa all’ascolto e alla recezione delle istanze dei cittadini di Cospea – continua Italia Nostra – considerando l’elevato impatto ambientale, estetico e urbanistico del viadotto che, ad esempio, i residenti dell’edificio sovrastante Leclerc si ritroveranno davanti semplicemente aprendo le finestre, quasi allo stesso modo dei romani del quartiere Pigneto, borgata letteralmente stuprata negli anni ’70 dai cavalcavia della Tangenziale Est. Non è un caso, allora, che, tornando a Cospea, il progetto iniziale prevedesse proprio l’interramento di quella parte di via Alfonsine, forse poi valutato come troppo oneroso, ma altrove portato correttamente avanti, come nel caso di via Guglielmi. La tratta via Narni-via Alfonsine-via Di Vittorio-via Martin Luther King, costituisce però un punto altamente critico della viabilità locale, con forte concentrazione anche di tir. Italia Nostra chiede che, su queste direttrici, l’Amministrazione consideri la necessità di interventi strutturali, astenendosi da iniziative minimali, peraltro totalmente inutili, nonché antieconomiche e disastrose a livello ambientale”.

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  • Enomis

    Cioè, questi vogliono fare un cavalcavia quando la gente non vuole e a Cardeto che la gente vorrebbe un passaggio pedonale da via battisti agli uffici finanziari non glielo fanno dicendo che non hanno i soldi???? ma stanno fori ?????

  • nicola_ds

    ribadisco, non capisco proprio quale sia il problema di un minicavalcavia, che permetterebbe di avere un collegamento ciclopedonale tra Cospea e la pista ciclabile di viale Prati, comodo perché a livello, e per di più a spese di privati. di sicuro molto più comodo di un passaggio sotterraneo, con scale e rampe, senza possibilità di passaggio ciclabile, e con ulteriori spazi per negozi di cui non so chi è che senta la necessità (specie quando vanno a raddoppiare il Pianeta). che cambia avere la strada sopraelevata di un paio di metri, boh.

    • a cospea c’è un traffico di 20.000 mezzi al giorno. sono cifre ufficiali. la costruzione di una seconda area commerciale con cavalcavia – perché dici piccolo? -aumenterebbe il volume di traffico creando congestionamenti notevoli. riesci ad immaginare l’impatto sull’aria di traffico sia di merci che di clienti in quell’area che non ha altri sbocchi stradali?

      • nicola_ds

        dico piccolo perché ho visto il progetto, è ridicolo paragonarlo, come viene fatto, alla tangenziale est di Roma. il problema vero è appunto il raddoppio del centro commerciale, opera speculativa di cui realmente penso nessuno senta la necessità, cui si somma giustamente il problema ulteriore dell’aumento del traffico in un’area già altamente congestionata. ciò detto, questo è il problema vero, non il cavalcavia, che se venisse fatto un sottopassaggio pedonale, come viene proposto, lasciando inalterato il piano stradale, il problema del traffico rimane del tutto invariato (l’aumento del traffico dipenderebbe dal centro commerciale, non dalla realizzazione o meno del cavalcavia). e ripeto, se tocca proprio metterci le mani, meglio fare qualcosa come si deve, comodo per la viabilità ciclpedonale, che un sottopassaggio, a rischio peraltro di facile degrado.