Lavoratori in nero ed evasione fiscale: ciclone su cooperative sociali di Terni, centinaia di irregolarità

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Un vero ciclone quello che si è abbattuto su molte cooperative sociali della città dopo i controlli in materia di lavoro e fiscali eseguiti dalla guardia di finanza. Numeri impressionanti, che fanno emergere una realtà completamente al di fuori delle regole. Sono 597 i lavoratori irregolari e 162 quelli completamente in nero scoperti dalle fiamme gialle e dalla direzione territoriale del lavoro di Terni. Sono state riscontrate altre irregolarità come evasione, uso di prestanome, totale mancanza di contabilità.

In totale – riferiscono le fiamme gialle – ammontano a 624.331 euro le sanzioni per l’impiego di lavoratori in nero, mentre sono stati contestati oltre 5 milioni e 600 mila euro da versare a titolo di contributi all’Inps a fronte dell’impiego di manodopera irregolare e in nero. I finanzieri, sempre nell’ambito degli stessi controlli, hanno scoperto anche 484.506 euro di elementi positivi di reddito non dichiarati, 85.587 euro di ricavi non confluiti nella contabilità ufficiale, 28.724 euro di iva non versata e 526.671 euro di ritenute fiscali a titolo d’imposta non operate e non versate.

Vista la mancanza quasi totale delle scritture contabili e fiscali obbligatorie (in un caso nessuna documentazione è stata trovata al momento dell’avvio del controllo), le società cooperative sono state segnalate all’Agenzia della entrate per l’applicazione dell’accertamento induttivo puro. Inoltre è stata segnalata la riqualificazione delle società cooperative sociali “de quibus” in enti commerciali, con conseguente perdita delle esenzioni e benefici applicabili alle stesse.

Dagli accertamenti, inoltre, è emerso anche che le cooperative facevano capo a persone ultrasettantenni assolutamente ignare della gestione sociale. E’ stato appurato, infatti, che l’effettiva gestione ed amministrazione delle società era in capo ad un unico soggetto che, di fatto, ha esercitato tutte le funzioni proprie dell’amministratore unico e che per questo è stato segnalato all’Agenzia delle entrate quale amministratore effettivo delle società sottoposte a controllo.

Le verifiche congiunte di finanza e Dtl sono state eseguite sulla base di elementi di “intelligence” a disposizione della guardia di finanza, supportati dai dati e notizie specifiche in possesso della Dtl. Appostamenti, pedinamenti e sopralluoghi mirati alla rilevazione dell’effettiva presenza dei lavoratori nei luoghi preposti, hanno confermato quanto in possesso delle due strutture accertatrici. Gli accessi presso quella che era l’unica sede delle cooperative – riferisce sempre la finanza – hanno infatti consentito di acquisire varia e cospicua documentazione nella quale, tra l’altro, venivano annotati i nominativi dei collaboratori che prestavano opera in nero, le dazioni di denaro corrisposte, i giorni, gli orari e le sedi di impiego.

Aggiornamento ore 17,00: nel pomeriggio sono emersi nuovi dettagli circa la notizia (che ha fatto molto clamore) delle irregolarità rilevate dalle fiamme gialle in cooperative di Terni. In particolare si apprende che sono tre, collegate tra loro e tutte da anni attive nel territorio ternano, le cooperative sociali ternane nelle quali sono stati scoperti 597 lavoratori irregolari e 162 completamente “in nero”. Secondo le fiamme gialle i dipendenti, per lo più stranieri, hanno prestato servizio nelle società (specializzate nell’assistenza domiciliare e ospedaliera) in più annualità. A gestire tutte e tre, riconducibili alla stessa sede, un ternano.

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  • Francesco bartoli

    E io che pensavo che le coop fossero senza scopo di lucro e create x dare lavoro alle persone !!!!!

  • Cricri94

    SOno proprio contenta …era ora che si capiva che era tutto fatto per far guadagnare molto alcune persone sfruttando il lavoro di altre!

  • silvia ruggeri

    l’unica cosa e’ che dovrebbero dire i nomi delle cooperative coinvolte…..

  • silvia ruggeri

    l’unica cosa e’ che dovrebbero mettere i nomi delle cooperative coinvolte ….

  • Dino53

    perchè non si conoscono i nomi ? forse dietro vi è qualcuno …..

  • Borbottolo

    il “bello” di questo discorso è che diventa politico !!!! insistendo con l’accusa alle coop , va a finire che diventa generalizzata e ci rimettono anche quelle in regola e che tanto bene hanno fatto ovunque,. il punto è , chi ha sbagliato paghi e duramente , facendo rispettare le leggi italiane senza sconti e  con celerità in modo da chiudere la faccenda quanto prima e poter ricominciare i servizi che tale coop forniva . sicuramente utili 

  • Paolo

    Anche per fatti come questi devono essere fatti SUBITO i nomi!!

  • Mauro

    Sarebbe opportuno fare i nomi anche se comunque si possono scoprire ugualmente, è molto vicino al partito che lo protegge

  • Deraglio

    I nomi non si fanno perchè è la classica figura di:
    sindacalista e dipendente di una grossa azienda, poi anche consigliere comunale per il partito………..
    è andato in pensione, con gli amici politici, è entrato nel business dei servizi sociali, quelli che si svolgono all’interno degli edifici gestiti dal sistema politico.
    Quindi non sputtaniamoci ancora di più

  • iononmicandido

    mi sa che state un po’ fuori strada…sono coinvolte coop che lavorano nell’assistenza ospedaliera ai malati, tramite rapporti privati direttamente con le famiglie, è lì che si fa il nero.
    le coop che lavorano col pubblico, asl e comune su tutti, non possono fare nero, perchè lavorano su fattura e devono rispettare il contratto nazionale di lavoro per la categoria.
    questo solo per precisare, poi ognuno si faccia la propria idea.

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