Liberati: “Cooperative politicizzate e lavoratori sottopagati, è enorme caporalato umbro”

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Andrea_LiberatiCooperative politicizzate che sottopagano i lavoratori – al punto tale da poter parlare di “immenso caporalato” – e che alimentano un sistema clientelare. E’ in sintesi la situazione politico-economica dell’Umbria secondo il giudizio del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati. Il pentastellato chiede agli ispettorati del lavoro e alla guardia di finanza di “svegliarsi dal torpore” e mettere in atto dei controlli.

Il comunicato di Andrea Liberati:

“Quando la faremo finita con le retribuzioni da fame di alcune grosse cooperative? Quando restituiremo legalità all’economia umbra, salvaguardando le imprese regolari dalle scorrettezze di quelle cooperative che, oltre a insultare la dignità dei lavoratori, truffano lo Stato e l’INPS?

La legge 142/2001 (‘Revisione della legislazione in materia cooperativistica, con particolare riferimento alla posizione del socio lavoratore’) stabilisce regole certe: al socio lavoratore subordinato deve essere garantita una retribuzione non inferiore ai minimi previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di settore o categoria affine. Non solo: il regolamento della cooperativa non può ammettere deroghe in pejus rispetto a tale trattamento economico.

Occorre allora che gli Ispettorati del Lavoro e la Guardia di Finanza dell’Umbria si sveglino da un torpore che, nel corso di circa 15 anni, ha condotto alla situazione che ben conosciamo: in questo momento nella nostra regione ci sono presumibilmente migliaia di persone sottopagate nei più diversi settori economici cooperativistici. Un nuovo e immenso caporalato di cui nessuno parla, perché gestito direttamente dall’esteso cortocircuito tra politica e affari che in Umbria vede le aziende cooperativistiche usate come il giardino di casa dei vecchi partiti. Partiti che ivi ingrossano le fila del sistema clientelare grazie a cui sopravvivono, mentre la guida delle cooperative è sempre più in mano a ristrette oligarchie politicizzate, ormai a dismisura rigonfie come rospi.

Il risultato di questo circuito vizioso? Sale il costo dei servizi pubblici affidati quasi esclusivamente a cooperative. Precipita il livello qualitativo degli stessi. Scende soprattutto ai minimi termini la libertà economica dell’Umbria, regione opaca e poco trasparente sin dalla sua presidente, più volte sottrattasi a interrogazioni del M5S sullo scivoloso connubio tra politica e affari.

Intanto chi lavora sottopagato nelle coop non può certo alzare la testa, perché consapevole non soltanto dell’ancor salda cappa politico-giudiziaria chiusa sopra le loro teste, ma anche perché edotto del fatto che, al di fuori di tale opprimente circuito economico semilegale, difficilmente riuscirà a trovare la minima opportunità. Infatti è stato desertificato quasi tutto: decine e decine di imprese regolari falliscono ogni mese in Umbria, portato non soltanto della persistente crisi, ma di un’economia in cui vengono tuttora scientemente fatti figli (coop) e figliastri (tutti gli altri).

E’ nei fatti una gigantesca truffa allo Stato, perché tali imprese, pur non esercitando più alcuna funzione sociale e mutualistica, concorrono viceversa nel libero mercato totalmente agevolate da un trattamento fiscale di favore. Un’autentica vergogna!”.

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  • poldo

    Per la cronaca … lavoratori (si far per dire) della Cosp per la differenziata porta a porta: 4 euro l’ora max 3 ore al giorno. Evviva l’ambientalismo di maniera e di facciata!