Lo Skylab chiude, speciale ”End of the game”. Intervista ai gestori

“Rock n’roll can never die” cantava Neil Young nel 1979? A Terni nel 2012 forse sì, ma non per la chiusura di un locale ma per il gretto materialismo della gente che ci vive. Il venerdì ordunque perderà uno dei locali che ha dato voce all’underground musicale ternano. Lo Skylab chiuderà.

[Contenuti rimossi. L’autore dell’articolo, Leonardo Bartoli, si scusa con tutti coloro che si sono sentiti offesi da una parte di questo articolo che ora è stata rimossa: “La mia intenzione era criticare il mondo delle discoteche in chiave ironica. Mi dispiace aver utilizzato toni ed espressioni eccessive e mi scuso per questo. Mi sono reso conto di essere potuto risultare offensivo per professionisti e frequentatori di discoteche e non era mia intenzione. Riconosco l’errore, commesso in buona fede, con il solo obbiettivo di sollevare la questione delle difficoltà del mondo della musica live ma capisco di averlo fatto in modo errato”. La redazione di Terni Oggi si associa alle scuse ritenendo assolutamente sbagliate alcune espressioni e frasi contenute nella parte dell’articolo che ora è stato rimosso e conferma la disponibilità a pubblicare eventuali repliche di coloro che riterranno opportuno inviarcele.]

Siamo andati ad intervistare i fratelli Speranza, Giorgio e Fabio i gestori dello Skylabstudios.

Come è nato innanzitutto il progetto Skylab?

Giorgio: Lo Skylab è nato da un’idea che si è sviluppata dopo la nostra partecipazione all’Arezzo Wave. Abbiamo realizzato un progetto multitasking (locale, scuola di musica, studio di registrazione) che potesse fornire per chi ne avesse avuto la passione di conseguire i propri sogni.

Fabio: Per realizzarlo abbiamo impiegato quattro anni.

Quali sono state le cause che vi hanno messo in crisi?

Fabio: Il nostro problema è l’affitto che dobbiamo dare per il locale. Per i mesi d’attività del locale non c’è problema, solo che noi dobbiamo dare a Cesare anche per i mesi estivi. Tutto questo ci impedisce di poter continuare nel nostro viaggio.

Un’po di amarcord, le vostre migliori serate?

Fabio:  Secondo me a livello emotivo quando venne Steve Shelley il batterista dei Sonic Youth (evento organizzato con l’associazione Metrodora) e di cui ringraziamo sia Giangi Natalini che Marek Lukasik. Oppure quando venne Scott Anderson (ricordo che vennero persone anche da Foggia)

Giorgio: Quando vennero gli “A Toys Orchestra” e Lombroso ma anche quando si sono esibiti i Tamburines il giorno del mio compleanno. Altre belle serate ci sono state con i Quartiere Coffee che anche se non ci piaceva il genere ci hanno coinvolto molto.

Diventiamo seri. Dietro ogni fallimento imprenditoriale ci sono delle vostre evidenti responsabilità, voi ripetereste tutto?

Fabio: Magari non rifarei tutto in questa maniera, ma anche potendo, non saprei come fare diversamente. Dobbiamo comunque riflettere che per il posto (Terni) e con le risorse a nostra disposizione, noi abbiamo fatto il massimo che potevamo. Quello che ci ha fregato indubbiamente è stata la capienza del locale, non potevamo ospitare eventi rilevanti senza realizzare un biglietto di ingresso salato.

Stemperiamo i pensieri negativi immediatamente: qualche aneddoto simpatico?

Giorgio e Fabio: Bisognerebbe chiamare Pietro (ridono).

Fabio: Noi siamo distesi, abbiamo preso questa decisione con molta tranquillità. La nostra consapevolezza è che più di questo non potevamo fare.

Giorgio: La prima festa di capodanno è stato uno scempio. Capodanno freedrink a 15€. Ricordiamo Marco di Billy Music con la maschera dell’uomo ragno e con il vomito che gli scivolava da sotto la maschera…

Fabio: Dato che i rigurgiti fanno notizia (ride) dopo una serata reggae con Gillo protagonista, lo ricordiamo addormentato con la barba e il vomito mischiato sulla bocca. Quella sera poi io dormii qui (divano della scuola skylab).

Quali sono i progetti e i gruppi di cui vi sentite orgogliosi di aver tirato su con la vostra scuola?

Giorgio: Un gruppo che suonerà stasera. I Laccati e Sfonati. Li abbiamo visti crescere. Le prime prove, le iscrizioni di alcuni di loro ai nostri corsi, per poi passare ad incidere sotto la nostra produzione. Anche se non stati gli unici. Altri gruppi che sono passati attraverso di noi sono stati i Rummer and Grapes, Music Pushers, La Madonna di Mezza Strada.  Solitamente chi ha prodotto il cd qui, non gli è rimasto in mano. Abbiamo prodotto lavori per Antonio Righetti, Mauro Pagani e Bennato. Ho mixato un pezzo di John Garcia dei Kyuss per una band romana i Mad City Lockers.

Ringraziamenti?

Fabio: Mauro Marcangeli, Mirko Brizzi e Roberta Turrini lo zoccolo duro degli insegnanti della scuola. Menzione speciale per Samuele Rosati che ci ha dato una mano ricoprendo tutti i ruoli possibili. Tutto lo staff del locale che viene qui senza retribuzione, ma solo per stare con noi.

E’un arrivederci o un addio?

Fabio: E’un arrivederci, non sappiamo in quale forma, ma torneremo. Stiamo lavorando ad alcune cose, ma non diciamo niente per scaramanzia.

Che cosa farete i prossimi venerdi?

Giorgio e Fabio: Questa è una bella domanda. Non possiamo tagliare i contatti tutti insieme ci prenderebbe un’infarto.

ULTIMO LIVE SKYLABSTUDIOS: RINO GAETANO BAND 25/01/2013 €10,00 con consumazione

Uto live @ Skylabstudios

LIVE REPORT DI ALCUNE BANDS CHE SI SONO ESIBITE IERI SERA

 Euphonika – 100 volte di niente

Laccati e Sfonati – I wanna go to the airport

Kay Alis – Tele C

Guerrra – Sbrat

Rummer and Grapes – First day of Spring

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