Maxi-truffa ai danni dell’Inps nel Nord Italia, coinvolta anche una società di Terni

E’ coinvolta anche una società di Terni nell’operazione della Guardia di Finanza di Trieste denominata “Bisonte della strada”. L’indagine, partita un anno fa e diretta dal sostituto procuratore Lucia Baldovin, ha permesso agli uomini delle fiamme gialle di far emergere una maxi frode ai danni dell’Inps dell’importo di circa 3 milioni di euro.

Sotto accusa è una grande società di trasporti nazionali e internazionali, insieme ad altre individuate in varie città d’Italia, tra cui quella di Terni, che in un primo momento sembravano estranee l’una dall’altra ma poi, a seguito dell’indagine, sono risultate strettamente collegate tra di loro con l’intento di frodare il sistema previdenziale italiano.

La società triestina, come accertato dai finanzieri, ha licenziato in due anni circa 230 autisti con contratto superiore ad un anno o a tempo indeterminato. Le altre società collegate, tra cui quella ternana, assumevano gli autisti disoccupati beneficiando del rimborso del 50% dell’indennità di mobilità che veniva versata al lavoratore, i quali, di fatto, continuavano a svolgere lo stesso lavoro con la stessa società. In questo modo, la società di trasporti è riuscita a prelevare dall’Inps in due anni circa 3 milioni di euro.

A seguito di ciò, i tre autori della maxi-truffa ai danni dell’Inps sono stati denunciati in concorso continuato per il reato di somministrazione fraudolenta di manodopera e di truffa aggravata. L’Inps, ora, ha messo in moto i suoi ispettori per recupera la somma indebitamente ottenuta e rigirarla ad altre società più meritevoli.

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